Ha portato i boss di Mediaset con a capo Pier Silvio Berlusconi in un circolo Arci nella Casa del Popolo a Milano dove ha presentato il suo nuovo programma, Chiambretti Night, che partirà a gennaio con tre serate alla settimana. Aveva annunciato che non sarebbe mai entrato in uno studio televisivo del Cavaliere e così sarà, ma nella conferenza stampa ha affermato che per lui sinistra e destra non fanno differenza, basta che lo lascino lavorare; che lui è di sinistra ma le sue opinioni politiche le lascia fuori dalle trasmissioni.
Si è pure tolto qualche sassolino dalle scarpette per rispondere a chi lo ha accusato di tradimento: Fabio Fazio è un conduttore schierato che lavora per Endemol che è di Mediaset, D’Alema pubblica libri con Mondadori che è dello stesso padrone. Come dire elegantemente che i soldi non hanno colore e non fanno schifo a nessuno oppure ironicamente: Compagno tu lavora che io magno.
Pierino la Peste, alias Piero Chiambretti non si smentisce mai, l’istrionico e creativo conduttore approda dal Caimano dopo aver avuto offerte dallo Squalo (leggi Sky), avrebbe voluto chiamare la trasmissione Travaglio, ma forse era troppo. A Mediaset, e son sue parole, ha trovato più comunisti che al Tg 3. Non ha tutti i torti, la satira del Biscione è targata sinistra da anni: il Maestro Antonio Ricci e la sua squadra, i Gialappa’s, Gino e Michele con Zelig (anche loro non vogliono utilizzare gli studi del Cavaliere), Le Iene di Davide Parenti. Tutte trasmissioni che vanno bene e che hanno ampia libertà di manovra. Insomma Pierino la Peste non soffrirà di solitudine, come si girerà troverà il sostegno dei “compagni”.
A dire il vero la satira televisiva è appaltata alla sinistra, basta vedere i programmi di Rai 2 e Rai 3 con la Dandini, Vergassola, Cortellesi, Litizzetto, Albanese, Bertolino, Crozza, Gnocchi, etc. anche qui c’è ampia libertà di manovra ma gli ascolti sono deludenti.
Ma torniamo al Pestifero, di lui non si può dir che bene sotto l’aspetto professionale, ha inventato svariate trasmissioni negli anni ’90, ha fustigato con il sorriso sulle labbra potenti e politici (Il Portalettere), ha sdrammatizzato il mondo del calcio (Prove tecniche di trasmissione), è stato conduttore del Festival di Sanremo e del Dopo Festival.
Ha già dato come si suol dire. È stato però capace di rinnovarsi creando un programma cult a La 7, come Markette. I suoi detrattori ribattono che oltre ad essere andato con l’avversario (ma come abbiamo visto lì sono già in tanti) sta abbandonando la nave di La7 che sta affondando. Ma non si lavora per la gloria. Vedremo ora se saprà riproporsi con delle novità vere, l’impegno è notevole, tre serate sono impegnative. Mi dimenticavo di dire che nella terza serata, il Pestifero sarà affiancato da Diego Abatantuono. Speriamo di vederle delle belle. Per ora un cordiale in bocca al lupo.