Nella società odierna è ormai un fatto consueto cambiare moglie e religione come cambiare un vestito. Solo per il tifo calcistico questo non accade, anche se ho tre casi sottomano che confermano il contrario: Emilio Fede da juventino a rossonero, un dirigente del Biscione da interista a milanista, ed un amico, Adriano (non metto il cognome per le ingiurie che riceverebbe) da torinista a juventino. Questi tradimenti sono però delle rare eccezioni.



In Italia siamo tutti tifosi, siamo 50 milioni di allenatori, adulti, bambini e donne comprese. È lo sport più popolare del mondo ed anche il più facile da praticare. È anche lo sport con gli ascolti televisivi maggiori ed è sempre meglio far vedere a dei ragazzi l’anticipo di serie B del venerdì sera che la Talpa o L’Isola dei famosi. L’offerta del calcio televisivo è ormai esagerata ma è l’entrata economica maggiore delle squadre italiane, se solo Sky dovesse ritirarsi, tutta la serie A fallirebbe.



Alle ore 17,15 della domenica sia su Sky che su Mediaset Premium si possono vedere tutti i gol della giornata calcistica, alle ore 18,10 li possiamo rivedere su Rai 2 con Novantesimo minuto. Quando alle 22,35 partono la Domenica SportivaControcampo, abbiamo già fatto un’overdose di calcio.

È naturale che con una varietà di offerta tale gli ascolti ne abbiano risentito: la DS ha avuto una media dell’11,9% con 1.350.000 spettatori, mentre Controcampo l’11,38 con 1.038.000.

A favore del programma di Mediaset c’è da dire che fino ad ora è sempre partito in ritardo rispetto a quello Rai e che da quest’anno è stato spostato su Retequattro. Dall’ultima puntata, invece, Controcampo parte alla stessa ora della Domenica Sportiva ( voto 6).



Il conduttore della DS è Massimo De Luca, nonché direttore dello sport Rai. Ha un look curatissimo, è vestito su misura dalla testa ai piedi. È pacato e misurato anche se alla lunga scivola un po’ facendo rischiare la sonnolenza ai telespettatori. (voto 6)

Squadra che vince non si cambia: è la stessa degli Europei, Teocoli, Tombolini, Bagni e Collovati.

Teo, tifoso milanista, alterna battute comiche (?) a precisazioni tecniche, ma spesso con le prime è fuori luogo. (voto 5)

I due ex giocatori sono preparati, ma come agli Europei si parlano addosso e sfiorano il ridicolo (soprattutto Bagni) quando sproloquiano su i giocatori (ma san sempre tutto di tutti?) (voto 5/6)

Tombolini bene o male si salva, il suo è uno sporco lavoro (moviolista) ma qualcuno lo deve fare. (voto 6,5)

Sembra di essere in un vecchio bar della Milano che fu in cui i protagonisti sono un po’ bauscia, e tutto appare un po’ jurassiko.

Controcampo (voto 7). Il conduttore è il sempre giovane Alberto Brandi, è brillante e puntuale, forse ha l’aria giovanile, ma ciò depone per lui, mai fuori luogo. Sappiamo che è anche un buon telecronista. Discepolo di Piccinini. (voto 7)

Qui il moviolista è il giornalista Matteo Dotto (voto 7), preciso e serio, non esaspera mai il mezzo che usa. L’ex arbitro Casarin è una persone autorevole, ma se ne potrebbe fare a meno. Soprammobile. (voto 6)

Si potrebbe fare a meno anche del dj Giacomo Valenti a caccia di soggetti particolarmente buffi sugli spalti. Una comicità forzata (voto 5)

Passiamo agli opinionisti Mosca, Mughini e Giovanni Galli.

Maurizio Mosca ha fatto la storia del giornalismo sportivo televisivo (vd. Appello del martedì) e nonostante gli acciacchi è ancora in discreta forma. (voto 6,5).

Mughini è invece un pezzo di scenografia (vd. le sue giacche ed occhiali variopinti) di cui ormai non si può fare a meno. Un erudito pungente, permaloso, nell’arena calcistica. (voto 6,5)

Giovanni Galli, un signore, forse anche troppo composto, competente e forse un po’ troppo silenzioso (voto 6,5)

Ci sono poi due belle donne, la giornalista Monica Vanali (voto 6/7) per le interviste esterne e la show girl Cristina Chiabotto (voto 7), che deve la sua competenza calcistica agli spot dell’uccellino e della suora con Del Piero. Nell’insieme un buon amalgama, popolare ma con classe.

Domanda: ma il giornalista Franco Ordine perché lo invitate? Il Milan mi pare abbia già un ufficio stampa.