New York – La notizia di primo piano a conclusione della notte egli Oscar è il trionfo dei fratelli Joel ed Ethan Coen che hanno portato a casa le due statuette più ambite, quella per la migliore regia e per il migliore film; in secondo piano, il fatto che ci sia stato spazio anche per l’Italia, rappresentata da Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo e Dario Marianelli. Ferretti e Lo Schiavo, apparsi emozionati e felici mentre ritiravano la statuetta, hanno ricevuto l’Oscar per le scenografie di Sweeney Todd, la pellicola che vede protagonista Johnny Depp che aveva ricevuto la nomination come migliore attore, ma che ha dovuto cedere il passo a Daniel Day-Lewis, come del resto hanno fatto anche George Clooney, Tommy Lee Jones e Viggo Mortensen. L’altra statuetta italiana è andata a Dario Marianelli per la colonna sonora di “Atonement”, Espiazione. L’Oscar vinto dall’italiano è stato l’unico assegnato alla pellicola, che aveva ricevuto altre sei nomination, tra cui quella come miglior film.
La serata ha celebrato il talento dei fratelli Joel e Ethan Coen, il cui film “No Country for old man”, (in italiano Non è un paese per vecchi), tratto dall’omonimo capolavoro del Premio Pulitzer Cormac McCarthy, ha ricevuto otto nomination e portato a casa quattro statuette, tra cui quelle più ambite. I due, che avevano già vinto l’Oscar nel 1966 con “Fargo”, hanno vinto l’Oscar per il miglior film e la migliore regia, mentre la pellicola è stata premiata anche per la migliore sceneggiatura non originale e per il migliore attore non protagonista, Javier Bardem. L’attore spagnolo ha lasciato al palo rivali del calibro di Casey Afflek, fratello di Ben (che aveva vinto insieme a Matt Damon l’Oscar per la sceneggiatura con “Will Hunting, genio ribelle” nel 1997), Philip Seymour Hoffman, Hal Holbrook e Tom Wilkinson.
Ha un po’ deluso le aspettative della vigilia “There will be blood”, Il petroliere, uno dei grandi favoriti della vigilia con otto nomination, come “Non è un paese per vecchi”. La pellicola è riuscita a portare a casa la vittoria nelle categorie migliore attore, appunto Daniel Day-Lewis, e migliore fotografia, con Roger Deakins. La vera delusa della serata è stata però Cate Blanchett, protagonista di “Elizabeth: the golden age”, che si è vista soffiare la statuetta come migliore attrice da Marion Cotillard e quella come migliore attrice non protagonista per “I’m not there”, Io non sono qui, andata a Tilda Swinton per “Michael Clayton”, pellicola che aveva ricevuto sette nomination e ha vinto un solo Oscar.
L’Oscar alla carriera, che l’anno scorso era andato all’italiano Ennio Morricone, è stato assegnato quest’anno allo scenografo Robert Boyle, classe 1909. Nato a Los Angeles, Boyle ha collaborato con registi del calibro di Alfred Hitchcock a film tra cui “Gli uccelli” del 1963. Durante la sua carriera ha ricevuto quattro nomination per l’Oscar per la migliore sceneggiatura. Premiato dall’attrice Nicole Kidman, sul palco ha espresso poche parole di gratitudine per l’Academy.