“Quindi giunsero, in un momento predeterminato, un momento nel tempo e del tempo. Un momento non fuori del tempo, ma nel tempo, in ciò che noi chiamiamo storia”. Luci sul pubblico e un canto che ha unito in una sola voce attori e spettatori: “Non nobis domine, sed nomini tuo da gloriam”. Si è concluso in questa straordinaria atmosfera La Straniera, tratto da La Rocca di T.S. Eliot, che ha inaugurato la settimana di spettacoli all’edizione 2008 del Meeting di Rimini. Un’imponente messa in scena allestita dal regista Otello Cenci, che con l’aiuto di uno schermo alle spalle del palcoscenico ha alternato la recitazione viva a momenti di lettura dei Cori proiettando le videoreadings realizzate in giro per l’Italia da Massimo Dapporto, Alessandro Preziosi, Giancarlo Giannini e Lucrezia Lante della Rovere. Difficile definire La Straniera: non è un musical (le canzoni e la colonna sonora sono originali), non è solo prosa, è uno spettacolo multimediale, ma lascia le tracce dell’antico coro greco. Un successo.
Il cinema – La pellicola è stata grande protagonista del Meeting 2008: i “titoli di testa” li ha scritti Pupi Avati, presidente della giuria per il primo “Meeting film festival”, “What’s in your city?“, concorso di cortometraggi per filmakers professionisti e non. Apprezzatissima la rassegna cinematografica: Le vite degli altri, La musica nel cuore, Mai più come prima: tre lungometraggi forse poco apprezzati dal botteghino, ma che scavano l’anima dei protagonisti e di chi li guarda.
Teatro – Mozart e Pulcinella, La bottega dell’orefice, Il giullare pellegrino, Traduzione della prima lettera ai Corinti: quattro piecés di tradizione diversissima. L’incontro tra due spiriti vivaci e ribelli, Mozart e Pulcinella, l’esperienza di drammaturgo di Karol Wojtyla prima di essere Giovanni Paolo II, la traduzione della lettera dell’apostolo di cui quest’anno ricorre il bimillenario della nascita scritta da un grande uomo che è stato protagonista della “parola”, Giovanni Testori, la storia di un giullare. Quattro momenti di teatro che hanno fatto rivivere l’arte scenica in maniera moderna e tradizionale allo stesso tempo.