“Tieni a me, l’età delle parole prende la rincorsa per gli Oscar : lo presentiamo come candidato italiano indipendente al più famoso premio del Cinema mondiale”. L’annuncio del regista milanese Fabrizio Caleffi , coordinatore del network di produttori Compagnia delle Indie, spiazza l’equipe del film co-finanziato dalla Azteca Production di Giuseppe Milazzo Andreani e interpretato nel ruolo di protagonista da Brando Giorgi, alle prese con gli ultimi preparativi della pre-produzione.



Lontano dalle major – Sarà questo consorzio di mecenati del Grande Schermo italiani e stranieri curato dal cosmopolita Caleffi ,libero dalle logiche delle Grandi Major, a sostenere una proposta che vanta grande credito. La Compagnia delle indie, promossa da Kyara Van Ellinkhuezin a Cannes, ha ricevuto l’ input risolutivo già alla Mostra del Cinema veneziano, in cui è stato proiettato il trailer della pellicola. «La commissione statunitense – rivela Caleffi- ha già opzionato Tieni a me. Il film ha avuto l’elegibility per l’Oscar ed è in corsa per la nomination in compagnia di due altri italiani prestigiosi: Baaria di Giuseppe Tornatore e Gomorra di Matteo Garrone. A fine febbraio, porteremo il film all’Hawaii Italian Film Festival di Honolulu, vetrina della Cultura del Bel paese in Usa: in quella sede i giurati americani prenderanno la decisione definitiva. Siamo certi della spiazzante creatività americana del film, e contiamo anche in un remake».



Polemiche – Candidato alla statuetta è il soggetto scritto e ideato da Stefania Rossella Grassi, che Roberto De Laurentiis definiva “la mia autrice preferita”, e la relativa sceneggiatura, stesa sempre dalla scrittrice piemontese con la revisione del giornalista catanese Ernesto Siciliano. La designazione alla Notte degli Oscar è un altro grosso riconoscimento per un film sulla bocca di tutti da mesi per ragioni polemiche. Tieni a me è infatti appena uscita dalla nube di fumo mediatico sollevata dalla presenza di Fabrizio Corona nel ruolo di un poliziotto. Licenziato il fotografo dei Vip che si rifiutava di fare le prove e non rispettava gli impegni contrattuali, l’opera ha registrato un crescendo entusiasmante di consensi che le hanno fruttato una serie di inviti nel Gotha del Cinema: dalla Mostra di Venezia , dove il trailer è stato uno dei più apprezzati nella sezione Venice screening, al Festival di Cannes 2009, agli Stati Uniti d’America, dove potrebbe avere la consacrazione più alta.



Fonte: 9 Colonne

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