Christiane Filangieri, è nata il 21 agosto 1978 a Wurzburg, in Germania, da madre boema e padre napoletano. Incarna quel misto di multietnicità che dà fascino ed eleganza al suo personaggio. Da “La squadra” a “Perlasca” a “Cuori rubati” a “Crimini bianchi”, solo alcuni dei nomi delle fiction che questa bellissima attrice ha interpretato, oltre al terzo posto ottenuto in precedenza a Miss Italia e allo spot della Tim che l’ha resa popolare. Christiane sembra destinata a avere un successo incredibile. Di strada in effetti ne ha fatta tanta. E chissà verso quali traguardi è destinata. Otto anni di studio di danza classica, pianoforte, modella, attrice, appassionata di flamenco, di musica, Christiane è un’artista eclettica che ha il dono dell’universalità.

Ama la musica brasiliana, Withney Houston, Michael Bublé, gli Abba, Tony Braxton.

Tra i suoi film preferiti “La casa degli spiriti”, “Non ti muovere”, Pretty Woman”, “Moulin Rouge”, “Sabrina” e tra le sue attrici preferite Grace Kelly, Audrey Hepburn, Julia Roberts, Charlize Theron, Juliette Binoche. Christiane si racconta con la sua semplicità, artista dei sogni, della poesia con quel suo spirito romantico. È il ritratto di una donna che si trasforma di fronte alla macchina da presa, dimostrando una capacità recitativa eccezionale, ma mantenendo sempre se stessa. Come quell’Audrey Hepburn che per lei è un autentico mito, un’attrice, secondo Christiane, che ha unito classe, semplicità e senso artistico incredibile. Figlia di quell’arte che ti fa dare un senso anche alle cose tristi della vita, ti fa arrivare vicino al senso delle cose che fa parte dell’esistenza di ogni persona. Come la percezione di quel Dio che Christiane sente importante, come decisivo. La sorella e la madre rimangono indelebili nella sua vita. Come il ricordo di suo padre, da poco scomparso. Col fidanzato intende costruire la sua famiglia del futuro con dei figli da accudire e crescere dimostrando un grande senso materno. I figli sono liberi, dice Christiane, non ti appartengono, l’amore verso di loro è puro e gratuito, anche quando un giorno se ne andranno per la propria strada. Si spengono i riflettori del cinema, tutto procede, anche questa giornata d’attrice finisce e così il momento della celebrità.

Comincia la vita, quella on the road, del quotidiano che avvolge anche le persone famose. È lì a Roma, la sua città, quella adottiva, la città dei colori e delle suggestioni, di cui si è innamorata, che ha scelto come luogo della sua esistenza. Roma fatta delle immagini e delle sensazioni più belle. Christiane, la ragazza della porta accanto, il volto acqua e sapone che ama la semplicità e le storie piene di sentimento come appunto “Pretty Woman”. Christiane pervasa di quella melanconia che ogni tanto la prende, le fa sentire la vita in modo più interiore, melanconia frammista a un carattere solare, una miscela che la rende irresistibile, quasi venisse da un quadro impressionista. Lei che sarebbe contenta di interpretare personaggi come quello della Principessa Sissy, lei che ammette che il cinema è l’arte che fa più sognare le persone. Un’arte incofondibile, eterna, piena di attese mai andate deluse. Christiane che comunque ha sempre interpretato nelle sue fiction personaggi differenti, mostrando in questo senso una capacità di trasformarsi nei vari ruoli recitativi da ammirare. Un po’ francese come dicono molti suoi critici, un po’ attrice che si porta dentro questo suo spirito gitano, questa sua anima multietnica, complice di una modernità e di una contemporaneità straordinarie. Christiane cammina per Roma, con i silenzi che fanno da contraltare a questa sua persona così profonda. L’amore per Christiane è una grande forza, destinata a cambiare il mondo e le sorti di ognuno. La bellezza l’affascina come una dimensione verso cui tutti noi siamo portati. Christiane è lì nella sera di Roma, un tramonto stupendo che accarezza il Tevere. Christiane artista dalle mille luci, dentro il suo volto l’infinito.

Franco Vittadini