Salutato agli antipodi come il Via col vento australiano e diretto da Baz Luhrmann, a sette anni dal musical Moulin Rouge!, Australia, questo kolossal di tre ore punta molto sull’eroina nostrana Nicole Kidman, nel ruolo di una aristocratica inglese che cambia emisfero per raggiungere il marito allevatore. Dovrà affrontare molte più difficoltà del previsto quando, morto suo marito, si troverà a dover gestire la proprietà ereditata con tutti i capi di bestiame. Ad aiutarla nell’impresa ci sarà il rude e affascinante mandriano Drover (Hugh Jackman), tanto diverso quanto incredibilmente affine a lei e con il quale intraprenderà un lunghissimo viaggio che, anche a causa dello scoppio nel Pacifico della II guerra mondiale, cambierà per sempre la sua vita. Per quelli cui piacciono i grandi panorami e si incantano davanti ai protagonisti. Per tutti gli altri, sbadigli a non finire.
Non si rischia di addormentarsi invece con l’avventura fantasy e tridimensionale di Viaggio al centro della Terra, specie se avrete l’occasione di seguirlo in una delle 42 sale italiane che lo proiettano con la tecnologia 3D (e relativi occhiali). Brendan Fraser (protagonista della trilogia de La mummia) veste i panni di un intraprendente geologo che, seguendo gli indizi e gli appunti lasciati da suo fratello scomparso sul celebre romanzo di Jules Verne, intraprenderà un viaggio insieme al nipotino e a un’affascinante guida in un mondo sotterraneo dalle ambientazioni tanto spettacolari quanto coinvolgenti. Un sano brivido da provare con la famiglia. È in invece una commedia “canina” Beverly Hills Chihuahua, un successo da oltre 100 milioni di dollari negli Usa con protagonista una raffinata cagnolina dei quartieri alti che, smarritasi in Messico, tenterà di ritrovare la strada di casa insieme a un gruppo di cani randagi. Nonostante nel cast recitino (oltre a una vera chihuahua) anche Jamie Lee Curtis e Piper Perabo, rimane a molta distanza da Lilli e il vagabondo.
Macabre apparizioni, strani eventi e sparizioni misteriose prendono vita nell’horror italiano Imago Mortis di Stefano Bessoni. Bruno, studente di una scuola di cinema spagnola, ha di recente perso tutta la famiglia in un incidente. Durante i suoi turni nell’archivio dell’istituto comincerà ad avere inquietanti visioni che lo porteranno a scoprire una tragica verità legata alla Thanatografia, pratica che permette di riprodurre l’ultima immagine impressa sulla retina di un cadavere. Vi ricorda qualcosa? Lo spunto è lo stesso di 4 mosche di velluto grigio di Dario Argento, ma la quantità di torture ed efferatezze di Imago Mortis fanno ripensare con tenerezza al capostipite dell’horror all’italiana.
È ambientato nel Cile di Pinochet Tony Manero, il film vincitore del Torino Film Festival e diretto da Pablo Larrain. Raùl è ossessionato dall’idea di impersonare il protagonista de La febbre del sabato sera portato sul grande schermo da John Travolta. L’occasione perfetta sembra arrivare quando un famoso programma televisivo annuncia un concorso per trovare dei Tony Manero cileni. Il suo desiderio di raggiungere la ribalta non si fermerà praticamente davanti a niente e a nessuno.
Viggo Mortensen è il protagonista del western Appaloosa ispirato al romanzo omonimo di Robert B. Parker e diretto dall’amico attore Ed Harris. Nella piccola cittadina nel New Mexico che dà titolo al film, insieme al suo “socio” Cole dovrà proteggere gli abitanti dal temibile ranchero Randall Bragg che ha preso il controllo dopo l’assassinio dello sceriffo. Ma gli equilibri salteranno con l’arrivo di una smaliziata e affascinante vedova. Se c’era John Wayne sarebbe stato un capolavoro, ma anche così non è male. Finiamo con un piacevole film europeo che valorizza la terza età (specie dopo il successo di Pranzo di Ferragosto). È Vuoti a rendere, del regista ceco Jan Sveràk (già Oscar per Kolya).
Josef (Zdenek Sverák, padre del regista) è un anziano professore di lettere in un liceo di Praga che, resosi conto di non capire e non sopportare più i suoi studenti, decide di abbandonare l’insegnamento e di trovare un’occupazione alternativa. A sorpresa si troverà a suo agio in veste di commesso al reparto della resa delle bottiglie in un supermercato locale, dove il suo gentile interessamento alle vite degli altri porterà a situazioni impreviste e curiose.