Annozero, puntata di giovedì sera, 14% di share con più di 3.000.000 di telespettatori. Tema caldo, La guerra dei bambini, la guerra a Gaza. Il sangue è stato versato, ma per fortuna – almeno una sera – non tra palestinesi e israeliani.

Lucia Annunziata, giornalista di vecchia data, non certo filo-israeliana o filo Pdl ha osato alzare la manina e dire la sua: «Una puntata filo-palestinese al 99%». Apriti cielo, Michele Santoro è esploso: «Non stiamo qui a perdere tempo…non diciamo fesserie». Lei si è alzata stizzita mentre il Konduttor la insultava: «Fai la giornalista, non venire qui a criticare come si fa lo trasmissione…O cerchi meriti da qualcuno»?



Meriti da chi? La Annunziata ha già avuto il suo successo, dal Corsera alla presidenza della Rai. Ai tempi della campagna politica era stata osannata dalla sinistra e dalla casta giornalistica perché Berlusconi se ne era andato arrabbiatissimo dalla sua trasmissione (1/2 Ora, Raitre).

Giovedì è andata in onda un’oscena pagina di televisione, non oso parlare di giornalismo, questo non lo è, anzi quello di Santoro non lo è mai stato. Forse ai tempi di Moby Dick su Italia 1 era un po’ più morbido ed educato, ma era più giovane e si sa, con l’età si inacidisce.



Non uso perciò la parola giornalismo (quello vero è un’altra cosa, vedi Capuozzo e Mentana), ma non uso neppure la parola fazioso. Qui c’è solo oscenità, è osceno che il Konduttor insulti a destra e a manca e faccia uso della tv pubblica (è pagato con i soldi dei cittadini) in modo così strumentale. Giovedì ha tracimato e fatto un errore, mai pestare un compagno e mai bastonare uno della propria propria casta. Si è attirato le ire dei colleghi italiani, dei politici di destra ma anche di quelli di sinistra. È vero che Veltroni cerca di salire sempre sul carro del vincitore, ma è anche vero che il Konduttor fa politica contro Ualter e la sinistra Pd. Ma ha la memoria corta.



Rimasto senza lavoro dopo l’ “editto” definito bulgaro di Berlusconi, gli trovarono un lavoro all’estero a Bruxelles (non in miniera). E ve lo ricordate il povero (?) europarlamentare con aria da cane bastonato andare nella trasmissione di Celentano a piangere, dicendo che era vittima di un sopruso? Furbo! Aveva “nasato” che l’aria stava cambiando e così aiutato di nuovo dai compagni e dalla casta ritornò in Rai. Era passato come un martire, un eroe del livello di Enzo Biagi. Esagerati. Allora faceva comodo alla sinistra avere una bandiera da sventolare, è stato usato, ma ha saputo al momento giusto risorgere dalle sue stesse ceneri.

In questa stagione tv, pronti via e ha fatto subito parlare di sé per la partecipazione dell’olimpionica Grambassi (meglio velina del Konduttor che schermitrice per l’Arma?) e poi per l’intimidazione tramite vie legali al dj radiofonico che lo imitava.

E adesso è lì con Travaglio tutti i giovedì sera a mettere in scena una pantomima moralista accompagnata dalle musiche dell’Internazionale e dall’inno dei talebani.

Qualcosa di positivo lo trovo nelle sue trasmissioni: la scenografia. Ne ha sempre avute di innovative. È stato il primo ad utilizzare gli schermi a ledwall in verticale. Anche nell’edizione attuale ha utilizzato gli schermi in maniera nuova, panoramica e ma la scenografia a forma di arena doveva essere un segno premonitore: il Konduttor esercita il diritto di vita e di morte sui partecipanti al suo reality. E sì in fondo il suo programma è ormai spesso un realityshow urlato degno dell’Isola dei Famosi

Sono stato fazioso? No, ho detto la verità.