Ve la ricordate pochi mesi fa Susan Boyle, il brutto anatroccolo inglese che con la sua voce incantevole è diventata famosa in tutto il mondo? Ciascuno ha un talento che va dissotterrato, in questo caso il canto, e lo show televisivo ne è stato lartefice.

Con il senno di oggi lo potremmo definire talent show, anche se non nacque come tale, ma è ancora vivo e vegeto nonostante i suoi 50 anni detà. Stiamo parlando dello Zecchino dOro nato televisivamente nel 1959 con il famoso Mago Zurlì, affiancato poi dal Topo Gigio oggi ritornato in vita con una pubblicità televisiva.

Questa è preistoria della tv, perchè in questi ultimi anni con Amici prima e X-Factor poi, il talent show è diventato un vero e proprio ufficio di collocamento, una vera industria. Allo Zecchino dOro la canzone era laspetto che faceva notizia (44 gatti; Torero Camomillo; etc) mentre adesso il protagonista è linterprete e non solo lui.

Tutti abbiamo un talento, forse minimo o nascosto. Un mio amico giocava bene al calcio, capitano della Nazionale italiana juniores, venne seccato prima al Milan da Capello e poi dagli infortuni, e così finì la sua carriera calcistica.

Cè di mezzo lo svolgersi dellesistenza che ti porta normalmente dove tu non vuoi, ma un minimo di talento è sempre in ciascuno di noi, solo uno è nato chiamandosi Maradona, maestro Muti o Zichichi, ma tutti noi abbiamo un qualcosa, forse nascosto, che va aldilà delle capacità apparenti. Il bello sta nello scoprirlo e nel desiderare che si compia, coscienti che non dipende solo dalle nostre forze.

La televisione ha spettacolarizzato la normalità, rendendo businnes e show la ricerca del talento. Amici di Maria De Filippi è da anni il re incontrastato dei talent italiani. Nato con lidea di essere il Saranno Famosi versione nostrana, ha sbancato gli ascolti, è diventata una specie di scuola ormai affermata che sforna ballerini, cantanti, attori. Il brand ha una notorietà stellare, sforna dischi, serate, concerti, spettacoli e vincitori del Festival di Sanremo.

Anche la Rai non poteva mancare lappuntamento e siamo ormai giunti alla terza edizione di X-Factor. Qui la prestazione è solo canora, si cerca il nuovo Battisti, la nuova Mina o la band emergente.

La scorsa settimana, l’Osservatore Romano è partito in quarta con una feroce critica dei suddetti programmi. Titolo dell’articolo: “I talent show scuole di perfidia”. Contenuto: “Un crudele imbuto”. “Nati con l’intento di dare una possibilità di emergere a chi ha particolari qualità artistiche sono progressivamente scaduti in vere e proprie scuole di perfidia”. “La rivalità esacerbata pare richiesta per contratto… litigi e maldicenze vengono profuse a piene mani, evidentemente per copione, per incidere sull’audience”.

 

Come dar torto all’O.R.? Meglio tardi che mai, anche perché Amici è ormai alla nona edizione. Aggiungo invece alcune constatazioni che valgono per entrambi i programmi. Vi sono gli adulti, giudici e insegnanti che vogliono rifulgere di luce aurea. A X-Factor la sprezzante Maionchi e il nuvoloso Morgan dettano legge, mentre la povera Claudia Mori, persona normale, sembra un’extraterrestre. Manca la Ventura ma solo sotto l’aspetto ritmo e conduzione. Questo per dire che qui i giudici fungono da quaquaraquà: sono loro in mostra con i propri pavoneggiamenti e non le capacità vocali e musicali dei concorrenti.

 

Penso che il colpo sferrato dall’O.R. sia diretto però soprattutto ad Amici. Molte volte la De Filippi ha detto che il valore che emerge è la spontaneità. Che non significa però né verità, né lealtà, né semplicità. Da spontaneità a istinto il passo è breve, perciò emerge il gusto del litigio e della polemica. Se un ballerino parla male di un altro concorrente, il filmato viene fatto rivedere e da lì si comincia ad accapigliarsi. Che amicizie possono nascere in un simile contesto? Che clima nascerà? Sicuramente tutto è voluto a tavolino con una suprema regia autorale.

 

Così vale anche per i rapporti con gli adulti che si mettono sullo stesso piano dei partecipanti: l’autorevolezza del maestro non esiste, anzi fomenta il caos. E su tutti veglia il Re Mida (degli ascolti) Maria De Filippi.