di Roland Emmerich con John Cusak, Amanda Peet
Roland Emmerich è il re dei film catastrofici: suoi sono anche Lalba del giorno dopo, Godzilla e Independence Day, solo per citarne alcuni. Questa volta, dopo le glaciazioni, gli extraterrestri e i mostri dal profondo del mare, il cataclisma è globale: la crosta terrestre sta fondendo e tutto il pianeta sta praticamente andando in pezzi, anche se (magra consolazione), un giovane scienziato e uno scrittore fallito se nerano già accorti e i Maya lavevano predetto da secoli. Per cui tenetevi forte su questa sorta di ottovolante, dove sarete liberi di urlare mentre passate tra uninondazione, unesplosione, e crolli assortiti. La buona notizia è che se siete il protagonista del film, ce la potete fare anche se tutto vi sta crollando addosso. La cattiva è che adesso Giacobbo e Ruggeri non parleranno daltro fino al 2012.
Gli abbracci spezzati di Pedro Almodovarcon Penelope Cruz, Angela Molina, Lola Duenas
Uno scrittore è rimasto cieco dopo lincidente che ha causato anche la morte della donna che amava. Da quel momento la sua identità si sdoppia, mentre continua a scrivere con il suo nome, Mateo Blanco, e con quello fittizio di Harry Caine e poco alla volta dimenticando la sua vera indentità. Ma durante una lunga notte decide di aprirsi a un giovane che a sua volta ha avuto un incidente. Tradimento, passione, potere, amore, complessi di colpa: gli usuali temi prediletti da Almodovar creano ancora una volta un pastiche melodrammatico nel quale i fan del registas pagnolo ameranno perdersi.
Un alibi perfetto di Peter Hyams; con Michael Douglas, Jesse Metcalfe
Michael Douglas è un procuratore di grande successo, all’apparenza irreprensibile, famoso per la tenacia con cui persegue i criminali e riesce a farli imprigionare. Ma quando un giornalista inizia a fargli le pulci, inizia un pericoloso gioco al gatto col topo, che (ovviamente) coinvolge anche una bella ragazza legata al giornalista e inconsapevole dei giochi loschi che ci sono sotto. Remake dell’omonimo film del ’56 diretto da Fritz Lang, l’ennesimo film con Michael Douglas ormai imprigionato sempre nello stesso ruolo, l’uomo maturo di successo con l’inevitabile scheletro nell’armadio. Solo per appassionati di gialli giudiziari.
Good morning Aman di Claudio Noce con Valerio Mastandrea e Anita Caprioli
Un esordio, quello di Claudio Noce (finora solo autore di videoclip), alla regia, che merita di essere osservato con attenzione: Aman è un adolescente di origine somala, scappato da Mogadiscio e scampato alla guerra. Intelligente, volonteroso, sbarca il lunario facendo brillare le auto in un concessionario, sperando di poterle presto vendere o un giorno addirittura guidare. Quando la tristezza ha il sopravvento, Aman sale sulle terrazze dell’Esquilino, immaginando una vita perfetta e un viaggio in Inghilterra. Sognando un improbabile futuro si addormenta e viene svegliato da Teodoro, un ex pugile depresso che combatte ora solo contro i propri fantasmi. Insieme e insonni, l’uomo e il ragazzo provano a loro modo a riempire nella notte le proprie solitudini.