Ieri sera, gran finale per Un medico in famiglia: quindi è tempo di bilanci. Tanto più che questanno, contro i Martini, Mediaset ha mandato in campo uno dei suoi attaccanti più forti, il Grande Fratello.
Una mossa azzardata? Stando allopinione comune, la nostra è una società di voyeuristi superficiali e curiosi, che ha bollato come antiquati i valori della famiglia, dellaiuto reciproco e dellospitalità. Noi, occidentali del ventunesimo secolo, abbiamo a cuore ben altro: successo, visibilità, soldi; i buoni sentimenti li lasciamo ai nostri nonni.
Con queste premesse, la palma della vittoria sarebbe da assegnare a priori al Grande Fratello. Eppure, sono i Martini quelli che portano a casa il risultato. Comè possibile? Che il nostro Big Brother sia un po affaticato per via delletà? Daltronde, siamo alla decima edizione. Considerazione fondata, certo, ma non esaustiva.
Le ragioni dellassottigliarsi delle linee gieffiste vanno cercate altrove. A darsi battaglia, il lunedì sera, non sono stati una fiction e un reality, ma due concezioni di famiglia, di uomo, di mondo. Per capire meglio, guardiamo un caso emblematico di questa stagione: le disavventure romantiche di papà Lele.
Figliol prodigo della serie da qualche tempo, il medico per antonomasia Lele Martini (Giulio Scarpati) ha finalmente fatto ritorno in famiglia. Nelle prime puntate vediamo nascere in lui una certa romantica simpatia per Bianca (la new entry Francesca Cavallin), sorella del suo storico amico Giulio (Ugo Dighero).
Bianca è straordinariamente bella, divertente, intelligente; è arrivata dallOlanda per aiutare il suo scapestrato fratello con la gestione del negozio di famiglia, una deliziosa cioccolateria. colpo di fulmine.
Ma, si sa, lamore, quello vero, deve sempre districarsi tra mille difficoltà, deve superare delle prove: a Poggiofiorito compare Hans, fidanzato olandese di Bianca;un rapporto piuttosto burrascoso, fatto di liti e incomprensioni. Bianca è combattuta: restare col suo compagno, per il quale, nonostante tutto, prova un grande affetto, o lasciarlo e gettarsi finalmente nelle braccia di Lele, decisamente più dolce e comprensivo?
Non basta: le cose si complicano anche sul versante Martini della vicenda. Entra in scena Fanny Levantesi. Fanny è una dottoressa in erba che subito si lascia avvincere dal fascino di un uomo della caratura di Lele. Lele, dal canto suo, non è indifferente alla fanciulla. Anzi, le si affeziona in fretta.
È molto colpito dall’entusiasmo, dall’ansia di vivere di lei. Questo, sommato al fatto che con Bianca non sembra esserci futuro, lo porta a iniziare una relazione con Fanny. Relazione che, per quanto insolita, procederà a gonfie vele per molte puntate.
Non uno, ma due triangoli dunque. Qui ci fermiamo: ciò che ci interessa è osservare come si muove il personaggio di Scarpati in una situazione tanto ovvia da essere ormai un cliché.
Quante volte, e in quanti film, telefilm e fiction abbiamo visto l’affascinante e brizzolato cinquantenne di turno scegliere la più giovane tra le pretendenti al ruolo di dolce metà? Questa volta, ci è cascato anche Un medico in famiglia. Cosa ci sarà mai di tanto rivoluzionario dunque?
La novità, semplicemente, è Lele, che con le sue azioni, rovescia ogni pregiudizio e ogni attesa. Guardiamo al primo triangolo (Lele-Bianca-Hans): l’amore tra Bianca e Lele è inconfessato, non detto, ma evidente; Lele sa con certezza di essere ricambiato, certi sguardi non lasciano alcun dubbio. Eppure, non fa una mossa; non “ci prova” con Bianca.
Strano. Ancor più strano il motivo del suo tenersi a distanza: Bianca vuole concedere alla relazione con Hans un’altra possibilità, vuol provare a rimettere insieme i pezzi, vedere se questo rapporto può funzionare. Lele rispetta la sua decisone, la rispetta fino al punto di sacrificare i suoi sentimenti. A dettare la sua mossa è l’amore per Bianca: per questo la lascia libera,
Secondo triangolo (Bianca-Fanny-Lele): mentre scopriamo che Hans non è per nulla cambiato, e Bianca lo rispedisce quindi nella terra dei mulini a vento, Lele decide di far coppia con Fanny. Il dottor Martini prende sul serio la sua giovane collega e l’interesse che prova per lei; vive la relazione da uomo adulto, maturo, non da adolescente travolto dal sentimento. Forse si sta innamorando di lei.
Dopo qualche tempo, però, il divario d’età e le difficoltà conseguenti si fanno sentire: i figli di Lele non sono particolarmente contenti di una così giovane matrigna; Nonno Libero, si dichiara più favorevole ad aver come nuora una donna un po’ più cresciuta, magari – butta lì – Bianca; Fanny stessa, deve far delle rinunce: par restare accanto al suo nuovo compagno, rifiuta un ottimo posto di lavoro in Guatemala.
Tanti dubbi dunque. E poi c’è Bianca – mai veramente dimenticata – di nuovo single. Proprio quando Lele inizia a meditare sul da farsi colpo di scena: Fanny è incinta. Si scoprirà poi che questa gravidanza è solamente il frutto di uno scambio di cartelle; d’altronde, Lele, di fronte alla possibilità di un altro Martini in arrivo, non si tira indietro.
Ancora una volta, fa valere sui suoi sentimenti qualcos’altro, qualcosa di più importante: decide di restare accanto a Fanny dichiarando “certo è difficile… ma come si fa a resistere al fascino di una nuova vita?”.
Questa è la cifra della famiglia Martini. Questo è ciò che di entusiasmante ci ha regalato ogni settimana Un medico in famiglia: non personaggi, ma persone. Persone come noi, con i loro errori, le loro emozioni e sfide quotidiane. Persone che, forse più di noi, puntano tutto sui rapporti, e vivono sostenuti dall’affetto che portano l’uno per l’altro.
Non stupisce, quindi, la sconfitta del Grande Fratello: certo, descrive ciò che siamo diventati più fedelmente di quanto non siamo disposti ad ammettere. Però, di certo, non è specchio di ciò che vorremmo e potremmo essere.