Cè poco da ridere ultimamente: crisi economica, influenza A, trans, Santoro, La Repubblica con le sue 10 domande, la Corte Europea con la decisione di togliere il crocifisso, i vari martiri cristiani nel mondo, eppure la tv cerca in tutti i modi di provare a farci dimenticare le nostre pene quotidiane con i suoi programmi umoristici/comici/satirici.
Partiamo con Colorado di Italia 1. Il nipotino di Zelig sta crescendo (media del 14% di share), anche se il format è semplice e lesibizioni sono da oratorio. Giovani comici si esibiscono con i loro sketch che nel tempo diventano tormentoni e qualcuno riesce anche ad emergere. Digei Angelo è il valore aggiunto. Nicola Savino poteva restare in Rai.
Glob – Losceno del Villaggio si occupa del mondo e dei modi della comunicazione, con un mix di satira, di comicità (con Cornacchione e Pantani). Conduce il compagno Bertolino che invita sempre gli amici stile Fazio: Veltroni, Lella Costa, Paolo Rossi. Probabilmente pensa di fare un umorismo intelligente (leggesi di sinistra) o délite.
Striscia la Notizia ormai è nellolimpo della tv, solo Bonolis ai tempi di Affari Tuoi è riuscito a superarla negli ascolti. Il Maestro Antonio Ricci non sbaglia un colpo. Il programma è molto orientato sulle denunce sociali, ma furbescamente ci sono le rubriche di satira politica, di gossip di sport, di tv. un umorismo fine: provate a non guardare la tv ma solo ad ascoltare i testi, le battute sono scritte magnificamente.
Da non guardare nella maniera più assoluta Striscia la Domenica, quella di ieri sera è stata una puntata monotematica sulle risse in tv. Qui il Maestro ha guadagnato euri usando il piede sinistro.
Scorie non lascia nessun segno, ha il pubblico e le ballerine sgambate, ha contributi filmati, ha comici come ospiti, ma non decolla. Forse cè un problema di conduzione, lex iena Elena Di Cioccio è fuori luogo. Il problema è anche il contenuto, battute e immagini trite e ritrite. Un programma inutile e costoso.
Avevo già in cantiere di scrivere su questo programma, prima che lo facesse il Number One dei critici tv Aldo Grasso, addirittura dalla penultima puntata della scorsa stagione dove è riuscito ad arrivare al 45% di share. Sto parlando di Mai dire Grande Fratello che lunedì scorso ha avuto uno share del 33% con 2.150.000 e sicuramente a Mediaset si son baciati i gomiti.
In sintesi dico subiti che stronco la trasmissione. Grassoafferma che non si è più intelligenti perché si prende il giro il GF, anzi si fa il gioco del programma. I Gialappi sono navigati, lo sanno, questo fa parte del gioco, ma debbono pur mangiare.
Quando penso ai grandi umoristi mi vengono in mente Guareschi, Mosca, Carlo Manzoni, e poi anche Marchesi, Tognazzi ,Vianello, Campanile che hanno lavorato per la tv. Con che occhi avrebbero guardato il Grande Fratello? Sicuramente avevano una cultura umoristica che ormai da anni non esiste più. Ora il leitmotiv è la presa in giro con scivolata sul lato C.
In Mai dire GF, vengono identificati alcuni protagonisti che sono, volenti o nolenti, personaggi naturali, come ad esempio Maicol che viene prese in giro sia per il suo modo effemminato che per il suo comportamento fanciullesco. Oppure il grezzo tutto muscoli Massimo che si mangia 1kg. di pollo scondito e beve 8 litri d’acqua parlando in slang barese, o ancora la fisicata brasiliana Camila che si diverte a far ballare la balconata.
Niente di nuovo, i tre Gialappi usano degli errori, dei comportamenti, degli scivoloni linguistici e delle situazioni dei concorrenti per confezionare Mai dire. Se anche qui vi concentrate a sentire quello che gli autori dicono, senza guardare il video, vi accorgerete della vacuità, dell’inconsistenza, della banalità delle battute. Il contributo dei tre è inutile.
In coda al programma c’è Mai Dire Provini sempre con il commento del trio, anche qui inutile. Fossi in Mediaset manderei in onda un unico programma con il meglio dei personaggi della casa e i provini più esilaranti degli esclusi. Ecco alcuni esempi di provini che spopolano ora su Youtube:
– Faccio bodybidink: sollevo anche sessanta pesi.
– Il tuo motto? Otto? Motto. Morto? Motto! Ah motto. Il mio motto? Normale come sempre.
– Che mestiere fai? Il Barrista. Con quante erre? Due.
– Se fossi un personaggio storico chi vorresti essere? Maldini
È proprio vera la battuta di Marcello Marchesi: L’umanità è un personaggio umoristico.
Siamo tutti nel bene e nel male degli umoristi. E che cos’è l’umorismo? È la capacità di saper cogliere le nostre contraddizioni, incapacità e bizzarrie, non come qualcosa di smisurato, di categorico e di ultimo ma con una condiscendenza che le accoglie e ne prova compassione. È un altro modo di vedere, di giudicare e di agire. Guardarsi e guardare così fa sicuramente divertire.