Italias Got Talent, il puntatone pilota andato in onda sabato su Canale 5 ha avuto un buon successo e andrà probabilmente in tv in maniera seriale dalla prossima primavera. Sgombro il campo dai dubbi: il programma non mi è piaciuto, nulla di nuovo, molto di scontato, un talent show senza nulla di emozionante, ma solo a uso e consumo della tv e di internet.
Format. la versione italiana che ha lanciato in Inghilterra il brutto anatroccolo Susan Boyle nellolimpo della musica. La sua interpretazione era stata cliccata a dismisura su Youtube rendendola famosissima al mondo nonostante non avesse vinto il concorso.
Due minuti di esibizione di svariati personaggi: fachiro, cantante, ballerino, prestigiatore, ballo delle sopracciglia, sosia di Celentano e… chi più ne ha più ne metta. Un programma registrato, ripulito, post-prodotto, con flash veloci delle esibizioni meno interessanti, rapidi back-stage, super-confezionato, ma troppo lungo, sarebbero bastate due ore. sembrata una Corrida meno ruspante, meno nazional-popolare, anche se poi il contenuto, visti molti personaggi, è stato quasi identico.
Giudici. Intelligentemente Canale 5 ha messo in piazza due dei pezzi doro della rete, Gerry Scotti e Maria De Filippi insieme a Rudy Zerbi. Gerry allinizio è partito come se fosse a La Corrida, un pò goliardico, per poi ritornare alla versione sobria del Milionario. Re Mida Maria è stata autorevole come ad Amici, forse un pò più ironica del solito, ma ciò non ha guastato. Il presidente di Sony Music, Zerbi, visti i suoi passaggi televisivi è ormai come il prezzemolo, anche se si presenta bene ed è colloquiale al punto giusto.
Debuttante. Figlio di Walter Chiari, doveva essere la sua serata desordio, ma alla fine Simone Annichiarico è apparso poco più che altro nel backstage, in veloci duetti con i concorrenti. Per ora nulla di speciale, imparagonabile a dj Francesco di X-Factor, vedremo se gli sarà data fiducia in avvenire.
Una nota dolente: visti i pezzi grossi in giuria, il regista ha spesso indugiato sulle loro espressioni più che farci vedere le esibizioni. Ma questo era chiaramente voluto, visto che la puntata è stata post-prodotta e rimaneggiatta ad hoc. Gli ascolti sono stati buoni, una media quasi del 27% di share con 5.300.000 spettatori, mentre lapice dellaudience si è avuta con Carmen Masola, la Boyle italiana, che ha riscosso un picco di 6.650.000 teste con il 35 % di share.
Una donna dalla stazza enorme, bruttina, con lavori precari tipo scaricatrice notturna per i supermercati, una fotocopia sia per storia che per capacità canore della collega inglese Boyle. Una cosa perciò gia vista. Come già viste i ragazzini, gli anziani, la ragazza straniera adottata, il cassintegrato che ha cantato (bene) Vincerò.
Una ricerca di rivalsa, di esibizionismo, di poter mettere in mostra le proprie capacità (o anche incapacità) con ironia o professionalità. L’importante, però, è non prendersi troppo sul serio. Il talent show televisivo va preso come un gioco, come un’apparizione sul palco di una festa di paese o dell’oratorio. Adesso comunque ci sono Youtube e Myspace che amplificano le esibizioni. Siamo passati dall’idea de La Corrida come pura apparizione di divertimento, al provare a diventare un talento per la tv, con il miraggio degli euri e delle veline.
Fai uscire il talento che c’è in te, questo è lo slogan che sta andando alla maggiore soprattutto tra i giovani, perchè piuttosto che lavorare è meglio finire in televisione. Piuttosto che cercare il proprio percorso con fatica e serietà è più facile fare un casting per il piccolo schermo. Non a caso non molto tempo fa, assistendo a dei casting per giovani conduttrici, sono rimasto allibito dal fatto che l’80% frequentava l’università e si stava laureando. Così va il mondo.