Alla fine ha vinto Marco Mengoni, ma anche questanno il vero trionfatore è il format. Televisione e musica vivono da molti anni un matrimonio felice, e XFactor è uno dei figli preferiti. Il talent show musicale condotto da Francesco Facchinetti, di cui si è chiusa ieri la terza edizione, nasce con lo scopo di scoprire e lanciare sul mercato un cantante con le carte in regola per diventare una pop star: un interprete e cantautore, in grado di interpretare brani famosi e allo stesso tempo presentare pezzi originali.
La televisione ama gli spettacoli musicali, perchè si adattano perfettamente allo scopo di intrattenere offrendo qualcosa di artistico e commerciale insieme, oltre a fornire un sottofondo perfetto per chi guarda la Tv facendo altro: a differenza del cinema, infatti, la Tv è fatta anche per essere fruita distrattamente e la musica è il contenuto più adatto allo scopo.
Molto si è scritto e detto su XFactor, il cui vero fattore X non sta tanto nelle voci dei cantanti (alcune straordinarie, altre meno, ma comunque notevoli) quanto nella scelta della giuria che seleziona, forma, promuove e giudica i concorrenti. La presenza costante e centrale del gruppo è Morgan, ex leader dei BluVertigo e musicista, nonché ex compagno di Asia Argento: con la sua improbabile chioma spettinata, il pizzetto, le citazioni colte, è un personaggio che non può mai passare inosservato.
Gli anni scorsi erano scintille tra lui e Simona Ventura, aliena tra i musicisti, ma in grado di dominare brillantemente il palcoscenico: quest’anno se la deve vedere con Claudia Mori, meno ironica e più seriosa, protagonista di più di un battibecco con gli altri giurati.
Nel mezzo, resta Mara Maionchi con la sua risata sonora, simpatica e solare ma a tratti capace di lacrime e reazioni inaspettate (come dimenticare la polemica con il pubblico, accusato di non capire niente quando ha mandato al ballottaggio il gruppo delle Yavannah?).
Non si può negare che la scena si divide tra la musica e lo show dei giurati, che a volte sembrano bisogna ammetterlo servirsi dei cantanti che sponsorizzano per la loro personale esibizione. Nemmeno troppo velatamente, nel corso del programma si è sollevata la domanda che forse molti spettatori si sono posti: ma quando si lancia l’invito push the button, ovvero il televoto, sono le qualità dei cantanti a determinare la scelta del pubblico o la simpatia/antipatia nei confronti di Morgan? Ai posteri l’ardua sentenza.
Fatto sta che, nel desolante panorama del reality show italiano, XFactor ha più di un punto a suo favore… a cominciare dalla bravura dei cantanti, che si sono meritati gli elogi anche di ospiti della musica italiana e internazionale. I vincitori delle scorse edizioni sono veri professionisti, e dalla rosa dei concorrenti sono uscite voci ormai familiari agli Italiani: su tutte, quelle di Giusi Ferreri e Noemi (che sentiamo in queste settimane nel suo nuovo singolo con Fiorella Mannoia).
In secondo luogo, le storie familiari e private, più o meno tragiche, dei protagonisti restano fortunatamente in secondo piano, evitando il rischio di attirare le simpatie del pubblico nel modo più basilare e infido (ma utilizzato dalla maggior parte dei programmi della Tv italiana contemporanea), ovvero facendo presa sui sentimentalismi. Certo, la classica scheda di presentazione dei cantanti condita di abbracci e parole commoventi di genitori/amici/parenti non ci viene risparmiata, ma non domina certo il programma. Il palcoscenico è infatti dedicato alle esibizioni dei cantanti (tra i quali quest’anno è Marco, con la sua splendida voce e l’impeto passionale, a risplendere su tutti) e agli ospiti internazionali e nostrani.
Non si può inoltre negare la forza del personaggio Morgan, che piaccia o no: quando prende la parola, riesce (quasi) sempre a sorprendere e va ammesso che, nel mondo televisivo in cui la lingua e la cultura italiana sono un concetto fumoso relegato a qualche domanda di Chi vuol essere milionario, le sue citazione dantesche inserite nella conversazione come se fossero parte integrante e naturale, non passano inosservate. Come non si può dimenticare la piacevole “reunion” tra Morgan e Asia Argento, invitata una sera in giuria, come a dimostrare che anche da separati si può trasmettere un’atmosfera armonica e positiva.
I risultati d’ascolto non proprio brillanti risentono probabilmente dell’abbandono della Ventura, ma anche della mancanza, quest’anno, di un “personaggio” tra i cantanti. Si fatica a ricordare i loro nomi e, in fin dei conti, chi ha fatto parlare di sé – nel bene e nel male – sono le Yavannah, salite la prima volta sul palco con orecchie da elfo, difese a spada tratta da Mara e interpreti raffinate, ma d’elite: è difficile immaginarle popstar da “grande pubblico”.
In ogni caso, dar spazio alla musica, soprattutto di qualità, è sempre un’ottima idea: ben venga XFactor dunque, sperando che non segua la scia di Amici e non abbatta i già fragili argini che contengono la polemica e il litigio, con conseguente caduta nel precipizio. E come sarà XFactor 4 se davvero, come ha detto, Morgan non ci sarà più? Staremo a vedere…