Nomination all’Oscar come miglior film straniero l’anno scorso, ma esce solo in 15 sale in tutta Italia, per cui cercate di vederlo a tutti i costi, o organizzate un cineforum apposta: Katyn, del maestro polacco Andrzej Wajda (quello di Danton e L’uomo di marmo), porta alla luce uno degli avvenimenti più tragici che precedettero la II guerra mondiale: la strage di migliaia di intellettuali e ufficiali dell’esercito polacco per mano dei sovietici nel 1940, al tempo dell’alleanza di Stalin con Hitler. Un film grandioso e struggente, su una vicenda che ancora lacera il popolo polacco, che da solo ne ha mantenuto la memoria fino alla caduta del comunismo nel 1989.



Nascere vecchi e ringiovanire giorno dopo giorno, vivere la propria vita al contrario di ogni altro essere umano. Da questa curiosa premessa nasce il racconto degli anni ‘20 di F. Scott Fitzgerald; dal racconto il film Il curioso caso di Benjamin Button di David Fincher, con protagonisti Brad Pitt e Cate Blanchett. Candidato a 13 premi Oscar (tra i quali miglior regia, film e attore protagonista) il film ripercorre l’avventurosa e singolare esistenza di Benjamin, nato vecchio a causa di un’incredibile patologia e abbandonato in fasce dal padre sull’uscio di una casa di riposo dove sarà amorevolmente cresciuto da una donna di colore (Taraji P. Henson, candidata all’Oscar come non protagonista). Dalla prima guerra mondiale fino al XXI secolo lo accompagneremo lungo i porti di mare e i luoghi che visiterà in compagnia dell’unico grande amore della sua vita, la bellissima Daisy. Una storia romantica che, pur con qualche didascalismo di troppo (la voce fuori campo che spiega tutto, a volte insopportabile), si fa vedere volentieri. E i due protagonisti sono veramente affascinanti. Ma questo lo sapevate già sicuramente.



Alcune canzoni, volenti o nolenti, hanno il potere di diventare colonne sonore di intere generazioni. Questo piccolo grande amore, lo sdolcinato “inno nazionale dell’amore£ firmato da Claudio Baglioni che non ci molla dal 1972, diventa un film e arriva in sala a zuccherare ulteriormente il weekend di San Valentino. Il regista Riccardo Donna, al suo debutto cinematografico, racconta la storia d’amore di Giulia e Andrea (Mary Petrulo e Emanuele Bosi), nata durante una manifestazione (una scena ridicola, chi ha mai visto in Italia i manifestanti sessantottini inneggiare all’era dell’Acquario?) e messa a dura prova dalla partenza di lui per il militare. La sceneggiatura è firmata da Ivan Cotroneo e dallo stesso Claudio Baglioni.



Il miracolo di una nuova vita che si schiude. Questa l’ispirazione che ha dato origine Il primo respiro, documentario diretto da Gilles De Maistre che racconta (nella versione italiana la voce narrante è quella di Isabella Ferrari) la storia del primo respiro che dà inizio alla vita, attraverso un insolito viaggio in giro per il mondo mentre è in corso un’eclissi di sole. Una magia sempre uguale e sempre diversa.