Scherzi a parte, lo storico programma di Mediaset a cura della geniale Fatma Ruffini, è partito alla grande nonostante una serata con un po’ di concorrenza: Rai Uno aveva il Commissario Manara che si è tenuto al 20% con una media di 5.300.000 spettatori, su Rai Due AnnoZero è arrivato al 15% con 3.800.000, mentre il sempre verde Rambo su Italia 1 ha portato a casa il 10,50% con 2.800.000 teste.



La sequenza degli scherzi è stata brillante, in crescendo, gli studi d’intrattenimento brevi e spesso con una buona verve comica.

Quest’anno i conduttori sono due uomini che si contendono una donna, Teo Mammuccari e Claudio Amendola con Belen Rodriguez.

Il primo è apparso in forma quasi strepitosa come ai tempi di Libero e dei vecchi Scherzi a parte in cui faceva l’attore/autore, si vede che ha le capacità e lo spirito di poter reggere un programma da solo. Amendola-Cesaroni è un personaggio che sicuramente accresce gli ascolti al centro-sud, ma è apparso abbastanza fuori luogo come se svolgesse un compitino.



Belen Rodriguez, da star dell’Isola a prima donna dello show, dove ha presentato, ballato, cantato, e naturalmente dove è stata fatta spogliare restando in un mini costumino. È il suo momento, lo sa e sta cercando di sfruttarlo al meglio, resta pur sempre un (bel) mostro creato da un reality-show.

Ma passiamo al contenuto vero della trasmissione che sono gli scherzi, sì perche i picchi d’ascolto non sono stati sullo spogliarello di Belen ma sugli scherzi a Depardieu e a Gigi D’alessio con gli altri che sono andati a ruota.

Il primo è stato fatto a Cristina Chiabotto che ha rotto un vaso di ceneri di una deceduta, un po’ spento come scherzo anche se il programma è partito con l’immagine di una bella ragazza adatta al pubblico più o meno giovane.



Si è passati a Gigi D’Alessio che è stato accusato di buttare per strada dell’immondizia, la sua reazione è stata piccante e simpatica nel suo dialetto napoletano, raccogliendo sicuramente telespettattori in tutta Italia.

Da Napoli a Venezia con un colonnello Giugliacci per tutte le stagioni che è parso troppo, troppo ingenuo.

Il medagliato olimpico Clemente Russo è stato di una naturalezza spettacolare naturale contendendo la palma d’oro a Rambo su Italia 1, attirando sicuramente un gran pubblico nazional popolare.

Lo scherzo a Depardieu è stato un po’ paradossale ma i personaggi che sono saliti con lui sull’autobus sono stati molto bravi, nell’insieme un bello scherzo.

Alessia Marcuzzi è caduta nella rete come un pesce lesso? Troppo lesso…

Il portavoce di Forza Italia, Daniele Capezzone, dopo questo scherzo speriamo sia sceso dal suo piedistallo.

Abbiamo intervistato Paolo Lizza uno degli storici autori-registi di Scherzi a parte.

Da quanti anni combini scherzi ai personaggi e quanti ne fai all’anno?

Faccio Scherzi a parte dalla seconda edizione, 1995 e ne giro una ventina all’anno.

Gli scherzi più belli della prima puntata sono i tuoi e sono stati quelli a Gigi D’Alessio, Depardieu e Clemente Russo. Come sono nati?

Spesso sono idee che mi frullano in testa o che ho nel cassetto e che poi riesco a coniugare in base ai personaggi. Ad esempio quella a Clemente Russo è un’idea che avevo già da tempo, far cascare qualcosa nel Tevere che è come lava incandescente, e cosa meglio di una medaglia olimpica? Oppure con D’Alessio: come non usare un personaggio famoso come lui che butta per strada nella sua Napoli coperta dai rifiuti un sacco d’immondizia? Lo scherzo a Depardieu è stato un po’ paradossale ma la cosa divertente è stato riuscire a coinvolgerlo con i vari personaggi saliti sull’autobus. Lui è stato splendido e divertente.

Gli scherzi sono tutti veri?

 

Certamente! Cerco di scegliere io le vittime, nei limiti del possibile, ormai dopo anni un po’ di fiuto ce l’ho. Scelgo i personaggi per le loro caratteristiche, pensando alla reazione che possono avere, che è fondamentale.

Gli scherzi più belli che hai fatto?

 

Sicuramente quello a Laura Pausini, accusata al telegiornale di aver rubato degli slip in via Montenapoleone, e anche quello a Gattuso con un cane rottweiler messo nella sua auto da un parcheggiatore.

Bellissimi anche quelli realizzati a Renato Schifani attuale presidente del Senato l’anno scorso e a Shevchenko anni fa, ma nessuno li ha visti in quanto non hanno voluto firmare la liberatoria e perciò non sono andati in onda.