La radicale Bonino e Giuseppe Giulietti ex giornalista Rai, nonché ex sindacalista e parlamentare DS ora passato con Di Pietro hanno espresso solidarietà a Santoro, Vauro e Travaglio. Per loro è i gioco la libertà d’informazione.
Ma dico siamo impazziti?
Aldo Grasso ha scritto di zizzania in tv, di abusi di libertà da parte di Santoro e della sua cricca. Mario Giordano, direttore de Il Giornale, ha scritto una doverosa lettera in cui tra le righe gli dà dell’incapace ed anche dello sciacallo.
Fini ha dichiarato inaccettabile la trasmissione Annozero, mentre Berlusconi questa volta non ha fatto nessun editto bulgaro. Peccato, non è stato al gioco del vergognoso Katanga, ma ha continuato per la sua strada istituzionale e personale di aiuto e sostegno ai terremotati. I
L Katanga questa volta ha poco da fare il martire: forse troverà casa da Di Pietro e a mali estremi un nuovo seggio Strasburgo, ma non lo vedremo tornare piagnucolando da Celentano, nessuno a parte i già citati personaggi sono dalla sua parte.
Mentre l’Italia ed i politici si stringevano attorno all’Abruzzo e ai suoi addolorati abitanti il Katanga mandava in onda una trasmissione a dir poco ridicola: servizi e collegamenti con il Baffone Ruotolin in cui veniva colpevolizzata la Protezione Civile. Un’inchiesta degna della vecchia Pravda: non solo falsità, ma anche una deontologia professionale uguale al titolo del programma, cioè a zero. La ciliegina sono state poi le vignette offensive di Vauro ma lì al Katanga era ormai scappato tutto di mano.
Il questurino Travaglio oggi ha messo i panni dell’avvocato difensore cercando di gettare olio sul fuoco per difendere i suoi accoliti, dipingendo Annozero come l’ unica trasmissione in Italia in mezzo una marea di messe cantate piene di retorica, piene di sciacalli veri. Che pittore! Anzi imbianchino (mi scuso però con i professionisti del mestiere).
Ed i nuovi vertici Rai? Che palle! avrà pensato il neo presidente Rai Garimberti, ora come faccio a difenderlo?
Subito una dichiarazione di solidarietà ai volontari e poi un accenno ad una indagine interna Rai. Vedremo, anche se ci credo poco. Fa sorridere pensare a Mara Venier cacciata da Domenica in per non essere riuscita a sedare una rissa verbale in trasmissione. Minimo, per il Katanga, ci vorrebbe un po’ di gulag.
La mia prima reazione era quella di ignorare il caso, perciò scrivo un po’ di malavoglia. Sicuramente il silenzio dei media ed un richiamo morale ed ufficiale del compagno Napolitano avrebbe potuto mettere in riga il personaggio e riparare il danno. Non c’è per me miglior offesa che il silenzio per rispondere a certe stupidità, però esiste una questione morale che non si può tralasciare.
Non si può andare in una tv del servizio pubblico con l’odio e l’arroganza che il Katanga ha, falsificando la realtà, nascondendosi dietro la foglia di fico della libertà di stampa. Qui, come diceva Grasso, c’è solo l’abuso della libertà d’espressione e lo spargimento di zizzania in un momento doloroso.
Ma tutto questo, cui prodest? All’immagine del Katanga non giova, neppure a Vauro e tantomeno al questurino. Un errore di percorso? No il Katanga è un professionista capace, qualcosa gli è scivolato dalle mani, ma sicuramente il più era frutto di un metodo: l’attacco, la denigrazione erano prestabiliti.
Dati i precedenti in azienda (vedi Venier) dovrebbe essere cacciato: non si può in maniera indisturbata offendere l’operato dei soccorritori, dei vigili del fuoco e della Protezione Civile. Ha offeso un’intera nazione. Mentre gli italiani si mobilitavano con soccorsi, raccolte fondi e preghiere (eh sì caro Santoro anche quelle servono), mentre migliaia di persone piangevano i loro cari morti, mentre la solidarietà era palpabile tra la gente e in questi giorni della settimana Santa la speranza veniva rinvigorita dalla Pasqua di Cristo, andava in onda un’indecente spettacolarizzazione del dolore con una cialtronesca trasmissione televisiva.
Caro Katanga, ci hai rimesso tu, come dice Giordano, hai perso in umanità, hai perso anche la ragione aggiungo io.
Ad un agnostico come te propongo di leggere il libro di Simenon, Le Campane di Bicetre, un libro che spero possa aprire uno spiraglio nel tuo cuore.