«Sono lieto di poter dare, almeno parzialmente, ragione a Michele Santoro. Per molti anni Santoro ha chiesto effettivamente alla Rai di dipendere dal punto di vista amministrativo dalla direzione di Raidue e dal punto di vista editoriale dal direttore generale»: replica così Bruno Vespa a Michele Santoro, il quale oggi ha ricordato al collega di dover, come qualsiasi altro dipendente o collaboratore, rispondere del suo operato al direttore di rete.



«Dopo un interminabile dibattito interno – dice Vespa riferendosi alla posizione di Santoro – la questione non è mai stata risolta. Santoro, pertanto, dipende – allo stato degli atti – anche dal punto di vista editoriale dal direttore di Raidue Antonio Marano, che dunque è responsabile del prodotto. Per contratto, inoltre, Marano deve ricevere in anticipo anche i testi di Marco Travaglio. Per quanto riguarda le differenze retributive tra me e Santoro, debbo rilevare innanzitutto che il suo stipendio da direttore giornalistico dipendente della Rai comporta per l’azienda un costo enormemente maggiore del lordo effettivo di 726 mila euro, con rilevantissimi risvolti pensionistici. Questa somma equivale, euro più euro meno al 1milione 187 mila euro che io percepisco come collaboratore per la stagione di Porta a porta».

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