Partiamo da un fatto tv accaduto in questi ultimi dieci giorni. In un talent show inglese, Britain Got Talent, nato dalla mente di uno degli autori del format X-Factor, si esibisce una signorina scozzese di 48 anni, cicciotella, vestita male, pettinata in stile old, baffuta, che con la sua voce incanta tutta la platea e i giudici. Il video dell’esibizione della donna viene messo su Youtube e viene cliccato da 100 milioni di utenti. La signorina Susan Boyle, diventa in una settimana la star mediatica mondiale. Le tv americane si collegano via satellite con lei, Larry King la ospita in trasmissione, in Inghilterra è un’eroina nazionale.



Prima osservazione da addetto ai lavori, è la prima volta che una persona sconosciuta diventa popolarissima a livello mondiale, non tramite il mezzo tv tradizionale, ma con internet. Sempre di più la rete web sta diventando il canale di trasmissione che soppianterà la tv tradizionale? A veder ciò che è successo siamo sulla buona strada, una perfetta sconosciuta diviene il simbolo mondiale della riscossa delle bruttine. In sintesi, il web è sempre più un elemento di globalizzazione ma anche di scelte e rivoluzioni sociali.



Seconda osservazione, sempre da addetto ai lavori. La tv, il cinema, la pubblicità, lo sport, ci mettono davanti esempi estetici di un certo tipo.

Avete mai visto delle veline grasse e brutte? Delle sfilate di moda con modelli e modelle over size? Dei film con attori ed attrici con volti della strada?

Sì forse nei film di Pasolini, che erano pieni di personaggi raccolti nelle borgate romane. Avete visto delle riviste di motori o i giornali pubblicitari dei centri commerciali con bionde e mori stile cozze e scarafaggi?

Il mondo della tv si sa è effimero, tutto deve risultare esteticamente bello, c’è il trucco ed il parrucco, le luci fatte ad hoc, si tarano le telecamere per non far vedere i difetti nei primi piani dei conduttori. È una bellezza che deve fare colpo sul telespettatore, deve invogliare a comprare il tal prodotto o farlo fantasticare ed immedesimare con la trasmissione. Esempio concreto: mettete dei belli e belle in una fattoria in Brasile e date vita a un reality. Fisici statuari, vestiti discinti, glutei, pettorali e seni in evidenza.



L’occhio vuole la sua parte. L’occhio dicevo, ma se ascoltate l’audio sentite dire dai belloni delle gran scemenze. L’estetica predomina sul contenuto. In un tempo in cui assistiamo al flop di Canale 5 con Bellissime, su Novella 2000 impazza la storia d’amore e le foto con i fisici di Corona e Belen, dalla fredda Scozia, regno di William Wallace, ecco la Braveheart del terzo secolo: una pagnottella con voce angelica che sbaraglia il mondo.

È vero che i talent show ormai servono a mettere davanti a tutti (talvolta anche alla berlina) le capacità di taluni e di renderli famosi. I casi di Amici di Maria e X-Factor sono lampanti, tanto che adesso vediamo in onda dei sottocloni tipo Accademy e Amici casting.

Per Susan Boyle la consacrazione, come dicevo è avvenuta inaspettatamente tramite internet. Ma perchè una bruttina come Susan è salita alla luce della ribalta planetaria? È la riscossa delle bruttine mondiali, degli uomini insignificanti, delle donne non più giovani, segnate dalla difficoltà della vita.

Con Susan è stata la vittoria della persona non come oggetto dei flash, è stata la rivalsa della segretaria Ugly Betty, di Betty la cozza. La sua apparenza, la pettinatura, i vestiti, i baffetti, la stessa sua storia umana sono diventati punto di forza. Una persona che poteva sembrare una nullità è diventata, per il suo aspetto e la sua bellissima voce, una star mondiale.

Quanti aspirano a questo? Viste le affollate partecipazioni ai talent show, ci viene da dire, moltissimi. È un mondo barbaro il mondo in cui per esprimere le potenzialità che si hanno si debba usare il mezzo tv come risorsa di serie.

Con Susan è avvenuto il riscatto del brutto anatroccolo che in maniera involontaria e casuale, è scappato di mano ai media. Il popolo comune ha votato è vinto contro l’apparenza della tv.

È chiaro che il valore di un uomo non è definito dal suo aspetto esteriore, dalla sua intelligenza e capacità. L’uomo ha valore in quanto uomo e non in quanto oggetto manipolato dai media. Loro ci sono sempre, le hanno proposto di cambiare look e di recitare in un film porno per perdere la verginità per 800 mila euro. I tentacoli del mondo virtuale sono sempre pronti a inglobare il mondo.