“È la stampa, bellezza. E tu non puoi farci niente”, diceva Humphrey Bogart al potente di turno che stava per essere smascherato da un’inchiesta giornalistica. Era il 1952 ne L’ultima minaccia e non c’erano internet e i blog che sembrano minacciare tutta la stampa scritta. Così probabilmente la pensa anche Cal McCaffrey (Russel Crowe), cronista stazzonato e sovrappeso del Washington Globe, costretto a vedersela anche con la redazione online del giornale, che gli ruba le notizie. Adattato per il grande schermo dell’omonima miniserie televisiva, il film State of play si incentra su Stephen Collins (Ben Affleck), membro del congresso statunitense, che vede compromessa la sua carriera politica a causa dell’omicidio della sua amante e collaboratrice Sonia Baker (Maria Thayer). Cal McCaffrey, con l’aiuto della blogger del giornale, Della Frye (Rachel McAdams), inizia a indagare e punta dritto a una delle società a cui era legato Collins e ai segreti a cui aveva accesso la vittima. Ovviamente c’è un grande complotto dietro a tutto e Cal rischierà la pelle, ma la cosa più godibile del film sono proprio le scene in redazione (strepitosa Helen Mirren nel ruolo del direttore), che riportano ai tanti gloriosi film sulla stampa.



Ma chi trova noiosa la realtà e preferisce la fantasia dei super eroi Marvel, può provare con X-Men le origini: Wolverine. È il prequel della saga dei mutanti, con Hugh Jackman nei panni di Logan, un ragazzo dell’800 che si scopre dotato di poteri soprannaturali (gli artigli, l’autoguarigione, la forza sovrumana), ma che scopre anche di avere un fratello, Victor, (Liv Schreiber) dai poteri simili, ma che gode crudelmente della sua forza. Arrivati ai giorni nostri (i due non invecchiano) sono reclutati dal generale Stryker per formare una squadra speciale dell’esercito americano, ma in realtà solo per essere usati per dare la caccia ad altri mutanti. Ma se nella squadra degli X-Men anche Wolverine aveva un suo equilibrio, giocando in squadra con altri personaggi e spesso scontrandosi con loro per il suo carattere irsuto, da solo tutto si riduce alla solita serie di duelli, tuttalpiù inframmezzati da esperimenti scientifici, con un risultato che probabilmente appassionerà solo una ristretta cerchia di spettatori.



Tratto da uno serial del canale satellitare Disney, Hannah Montana è la storia di una ragazzetta che diventa una star della canzone, ma solo di sera. Di giorno e senza la parrucca, è una studentessa come tante e il suo segreto è conosciuto solo dai familiari, che la proteggono per permetterle di avere una vita normale, senza essere inseguita per strada dai fans. Sì, effettivamente sembra la storia di Clark Kent e Superman, con in più un sacco di canzoncine e di mossette. Ma il film, anche se dalla morale un po’ ingenua, si lascia vedere. Almeno se riuscite a sopportare le ragazzine urlanti in platea.



Seconda puntata per l’agiografia del comandante Che Guevara, per la regia di Steven Soderbergh, che qui mostra il fallito tentativo di esportare la rivoluzione cubana anche in Bolivia. Il Che è solo con pochi compagni, ignorato dalla popolazione locale e ricercato dal governo. Ciò nonostante per Ernesto Che Guevara una sola cosa conta, la rivoluzione. Ma fallita quella, cosa rimane?

Lezioni d’amore è la storia di un docente universitario di storia dell’arte (Ben Kingsley), che ama intrattenersi con le sue studentesse anche al di fuori dell’ambito accademico. Considera i corpi femminili come vere e proprie opere d’arte e colleziona avventure di cui ama vantarsi con gli amici. Ma quando la bellissima Consuela Castillo (Penelope Cruz) entra per la prima volta nella sua classe il suo turba profondamente David. Tra i due nasce una passione travolgente, che nell’uomo si trasforma in un’ossessione, che Consuela non tollera, anche a causa dei continui sospetti di tradimento. Una storia forzata, con una Penelope Cruz poco credibile come studentessa e un Kingsley pressoché insopportabile nel suo sussiego.

Chiudiamo con Riunione di famiglia di Thomas Vinterberg: un famoso cantante d’opera, Karl Kristian Schmidt (Thomas Bo Larsen), torna nel suo paese natale, una piccola cittadina danese, per celebrare l’anniversario dei 750 anni dalla fondazione. Fervono i preparativi dell’imminente kermesse, che coinvolgono tutta la cittadinanza. All’organizzazione dell’evento partecipa anche il giovane cuoco Sebastian, che sta per convolare a nozze con la sua fidanzata Claudia. L’incontro con un’amica d’infanzia, Maria, di cui il ragazzo si riscopre perdutamente innamorato, rischia di stravolgere i suoi programmi e di creare una sorta di domino che farà cadere tutte le tessere.


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