Approda nelle sale cinematografiche il film Angeli e Demoni, tratto dal best seller di Dan Brown, l’autore del Codice da Vinci, che qui ci ripropone lo stesso protagonista, il professore di studi religiosi Robert Langdon. Nella pellicola hollywoodiana, diretta da Ron Howard, il Ricky Cunningham di Happy Days, Langdon è interpretato da Tom Hanks. Filmacchione di azione, ben curato e dove Roma viene girata con semplicità e pulizia. Un giallo, con qualche incursione violenta, tipo Mission Impossible.
Detto questo, Dan Brown mescola verità e leggenda, quando non menzogna, per trarne fuori delle fiction quasi perfette, verosimili e pseudo erudite.
Ma che cosa è vero e che cosa è falso in questo giallo?
In sintesi la storia si basa sull’idea che scienza e fede contrastano da sempre. Galileo Galilei, lo scienziato del Seicento messo sotto processo dalla Chiesa per la sua corretta idea dell’universo eliocentrico, diventa per Brown il primo fondatore di una setta satanico-massonica, gli Illuminati che vuole la distruzione della Chiesa cattolica romana e della fede cristiana. Sappiamo che gli Illuminati, come gran parte delle sette segrete di origine ideologico religiosa e anti cattoliche, sono davvero esistiti, ma nel Settecento.
E’ più o meno come dire che il capo indiano Toro Seduto ha fondato Al Qaeda.
Per dimostrare questo, la fiction immagina uno scritto di Galileo “Diagramma”, mai esistito. La Massoneria è una posizione culturale tipica del secolo dei Lumi, anticiparne l’inizio è pesantemente fuorviante. Inoltre Galileo non ha mai abbandonato la Chiesa, né mai si è pronunciato contro di essa. Basterebbe rileggersi le lettere scambiate con la figlia suora. Gli atti conclusivi del processo a Galileo non sono mai stati segreti.
Trattamento simile a Galileo (nel senso di stravolgimento delle sue intenzioni) lo subisce lo scultore Gian Lorenzo Bernini, che nella fantasia di Brown sarebbe un Illuminato. Bernini non usa affatto piramidi od obelischi in senso massonico, ma semplicemente come segni funebri che a quell’epoca la civiltà cristiano occidentale aveva ereditato dagli antichi egizi e in genere dall’antichità. Bernini inoltre non ha mai disegnato la rosa dei venti che c’è davvero in Piazza San Pietro e che è invece opera di un astronomo dell’Ottocento, dove è ambientata nel film l’uccisione di uno dei 4 cardinali sequestrati durante il Conclave.
Brown sostiene poi che il cosiddetto Passetto di Borgo, cioè il corridoio che ha sempre collegato i palazzi apostolici a Castel Sant’Angelo, finisce nell’appartamento papale, mentre nella realtà si ferma a Porta san Pellegrino, vicino alla Basilica, diversi piani al di sotto. Uno dei protagonisti del giallo è il Camerlengo, colui che detiene il potere sulla Chiesa “sede vacante”, cioè fra la morte del vecchio Papa e l’elezione del suo successore. Per Brown il Camerlengo è un semplice prete e non un cardinale del sacro collegio.
La Universi Dominici Gregis è il documento con tutte le regole per l’elezione di un Papa e prescrive con chiarezza che si tratti di un Cardinale. La cosa buffa della fiction è che poi Brown fa parlare il Camerlengo ai Cardinali chiusi nel Conclave nella Sistina, altra cosa impossibile per le leggi ecclesiastiche. Nessuno può entrare in Conclave fino all’elezione.
Brown si difende dicendo che non scrive un libro di storia o di arte o di scienza, ma un thriller.
Giustissimo e tuttavia ce’è chi dice che questa confusione possa generare equivoci. Ciò nonostante nella fiction ci sono almeno due sottolineature di cose vere. La prima è la riflessione implicita sugli studi scientifici a riguardo dell’origine dell’universo. La prima vittima della vicenda di Angeli e Demoni è infatti un prete cattolico, appassionato di Galileo e allo stesso tempo cervellone di fisica nucleare al Cern di Ginevra. Lui riflette sul fatto che il Big Bang è fortemente compatibile con l’idea creazionistica propria del cristianesimo. Se l’universo è iniziato in un certo momento ed è nato dal nulla, perché non ipotizzare un Dio? Ragionamento corretto.
Seconda corretta interpretazione. Se qualcuno volesse distruggere la Chiesa, dove metterebbe un ordigno? Dan Brown immagina che gli Illuminati lo mettano accanto ai resti di san Pietro, nella cripta sotto la Basilica. E’ giusto, perché è sensato ritenere che la cosa più importante di tutto il Vaticano sia il luogo fisico della sepoltura del primo apostolo e primo successore di Gesù Cristo. Quel Pietro giunto nel cuore dell’Impero dalla lontana Palestina per predicare il vangelo a Roma, dove viene processato e giustiziato sul colle vaticano, appena fuori città, trans tiberim, oltre tevere, vicino al Mausoleo di Adriano, l’attuale Castel Sant’Angelo.
Ma qui si tratta di fatti non di parole.
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