Sapete che mestiere faceva lo scopritore del Big-Bang? Non ci crederete, ma era un prete: Georges Edouard Lemaître, presbitero, belga, ordinato prete nel 1923 e geniale fisico e astronomo. Propose anche che l’evoluzione dell’universo avesse avuto inizio da un atomo primitivo e la sua stima dell’età dell’universo fu tra 10 e 20 miliardi di anni, (in accordo con le attuali stime). Einstein rifiutò la teoria di Lemaître, in quanto in quel periodo considerava l’universo immutabile. Qualche anno dopo disse che questo fu uno degli errori più grandi della sua vita.



Ci viene in mente Lemaitre, proprio mentre esce il film Angeli e Demoni, in cui si narra la fantasiosa storia della setta degli Illuminati che combatte la Chiesa cattolica per vendicare una presunta persecuzione degli scienziati nei secoli passati: non si perde insomma occasione per ritirare fuori l’antica tiritera dell’oscurantismo della Chiesa verso la scienza. Nulla di più falso, perché Lemaitre non è una “mosca bianca”. Sapete che mestiere faceva il padre della moderna genetica, Gregor Mendel? Era frate agostiniano nel monastero di Brno, in Slovacchia all’inizio del secolo scorso. E, incredibile a dirsi, chi inventò la fecondazione artificiale? Lazzaro Spallanzani… sacerdote emiliano del settecento, che trovava il tempo di sperimentare la fecondazione extracorporea (con la sola differenza rispetto ad ora, che lui non si sognava di applicarla alle persone) mentre svolgeva il suo apostolato tra Reggio Emilia e Pavia. Dunque, tanti scienziati sono cristiani convinti.



Strano? Non tanto: il vero ostacolo alla scienza viene da chi vuole censurare qualcosa: non è certo la Chiesa che nega che neonati e disabili gravi siano persone, che nega l’evidenza che un bambino prima di nascere non sia altro che un bambino, che nega l’evidenza che la droga sia un pericolo per la salute, o che certe tecniche di fecondazione in vitro possono avere dei rischi e vadano valutate meglio. Nel fare ricerca scientifica, cristiani e non cristiani collaboriamo su tutto, e spesso ci si trova d’accordo proprio su quei temi che i media dipingono a torto come appannaggio di una parte culturale. La ricerca scientifica ad esempio non può prescindere dal principio di precauzione e dal rispetto per l’essere umano in ogni stato di sviluppo, che è proprio quello cui la Chiesa richiama.



Non solo: via la favola che la scienza non deve avere limiti morali cui si richiamano certi giornali laicisti: la ricerca li deve avere eccome… altrimenti chiunque entrasse in un ospedale per un mal di testa non potrebbe aver la certezza che i suoi dati non saranno violati o che lui stesso non venga usato per esperimenti. Per questo esistono norme ferree, sancite in protocolli universalmente riconosciuti, non adempiendo i quali una ricerca resta carta straccia. Infine, tanti scienziati, in particolare chimici ed ecologisti laici, non vedono certo di buon occhio chi mette le mani nel genoma umano, alterando la naturale biodiversità. Certo che la ricerca non deve avere censure, ma le censure vengono proprio da un fronte che non è quello della Chiesa: nel 2005 l’importantissima rivista scientifica Nature bacchettava in un famoso editoriale quei biologi che ad un congresso volevano abolire la parola embrione perché “troppo carica” di significati morali.

Il film Angeli e Demoni è un thriller che come tanti altri ha diritto ad esprimere opinioni, incuriosire e divertire. Ma attenzione a volerne estrarne un quadro serio di una Chiesa oscura e antiscientifica… in un mondo in cui sono altri e non la Chiesa ad essere antiscientifici. La stessa scienza smentisce questo pregiudizio; la Chiesa sa bene insegnare l’unico atteggiamento serio di fronte alla natura: lo stupore.