Il Festival di Cannes è terminato, tra i mugugni di chi non ha vinto e la perplessità della critica sui vincitori (ben espresse anche su queste stesse colonne da Antonio Autieri).
In sala Vincere di Marco Bellocchio va bene, ma non sfonda, segno che il pubblico non è disposto ad appoggiare acriticamente i film della Croisette (a riprova, ben altra entusiastica accoglienza ebbero Il Divo e Gomorra, l’anno scorso).
Se gli scorsi week-end sono stati all’insegna del polpettone pseudo mistico di Angeli e demoni, vedremo l’effetto che farà l’arrivo di Uomini che odiano le donne, primo film della trilogia di Millennium, la saga letteraria di Stieg Larsson che conta infiniti estimatori anche da noi. Nei panni della protagonista, la “dark” Lisbeth Salander (l’hacker che aiuta il protagonista a risolvere il giallo di una misteriosa scomparsa), interpretata dalla sconosciuta, ma brava Noomi Rapace. Enorme successo del film nei paesi nordici, già in cantiere altri due film tratti dai successivi due libri dello scomparso Stieg Larsson. Il film è molto fedele, anche se ovviamente “compresso” nei tempi e gli attori sono effettivamente come ce li saremmo immaginati leggendo il libro. Spaventa un po’ vedere certe scene crudeli, che già sulla pagina erano dolorose; sullo schermo risultano quasi strazianti. Leggete il libro, poi decidete.
Quasi a conferma di quel che dicevamo prima, arriva ora il vincitore della sezione “Un certain regard” del Festival di Cannes 2008: una storia d’amore, sesso e tradimento tra settantenni. Accade in Settimo cielo del tedesco Andreas Dresen: Inge è una sessantenne felicemente sposata con Werner, ma riscoprirà la passione dopo l’incontro con il settantaseienne Karl. Perplessi? Fate bene.
Ora invece un piccolo gioiello per chi ama il blues e la musica soul: nella Chicago degli anni ’50 assistiamo alla nascita di una nuova era musicale, grazie a Cadillac Records, con la bellissima Beyoncè Knowles e Adrien Brody. La star più ammirata d’America e l’attore dinoccolato interpretano Etta James e Leonard Chess, una delle più celebri cantautrici blues, jazz e R&B e il fondatore della Chess Records, la casa discografica che portò al successo talenti come Muddy Waters, Chuck Berry e la stessa Etta James.
Coco Chanel non è stata sempre una protagonista dell’alta moda, al punto di diventare un marchio di stile universalmente riconosciuto. Nel film di Anne Fontaine Coco avant Chanel – L’amore prima del mito, interpretato da Audrey Tautou (molto meno convincente, ahinoi, che in Amelie) scopriamo come dietro a questo mito ci sia stata un’infanzia difficile, un lungo soggiorno in orfanotrofio e infine (come in un racconto di Dickens) un incontro con un benefattore, grazie al quale Gabrielle Chanel diventerà “Coco”, contribuendo a creare il fantastico mondo della haute couture.
Bollettino del 3-D: questa volta ad aver bisogno di difesa sono gli alieni, perché i cattivi (una volta tanto), sono i terrestri. Accade nel film d’animazione in 3D Battaglia per la Terra: la giovane Mala vive su un rigoglioso e pacifico pianeta che però entra nel mirino dei terrestri, alla ricerca di un posto sul quale insediarsi dopo aver esaurito le risorse non solo del loro pianeta ma anche di Venere e Marte.
L’estate è la stagione d’oro dell’horror: dai produttori di The Ring e Disturbia arriva in Italia The uninvited, remake americano dell’horror coreano Two sisters. Protagoniste due sorelle alle prese con i misteri legati alla nuova donna (Elizabeth Banks) del padre vedovo. Poche idee nuove, molte scene raccapriccianti.
Avventura per ragazzini che hanno finito la scuola e si annoiano? Portateli a vedere Corsa a Witch Mountain, commedia Disney in cui Dwayne “The Rock” Johnson è un taxista costretto a scarrozzare due ragazzini (alieni!) in fuga da un’orda di malintenzionati e diretti a Witch Mountain, dove sta nascosta la loro astronave.