Nel periodo estivo i media si scatenano sui fatti misteriosi accaduti negli anni passati. I giornali soprattutto in agosto scrivono la revisione di fatti di cronaca nera rimasti irrisolti. Così è tutti gli anni.

La televisione è partita in anticipo con ben due programmi, Mistero (Italia 1) e Mystère (Canale 5).

Partiamo dalla etimologia della parola.



Mistèro: con particolare riferimento alle dottrine religiose, cosa occulta, arcana, incomprensibile, inaccessibile alla ragione umana; riti e dottrine nelle antiche religioni la cui conoscenza era limitata a pochi iniziati; le parti, gli elementi, gli aspetti di qualcosa che non appaiono chiari, evidenti, di cui si ignora l’essenza o la causa; enigma.

Da qui in poi il diluvio, cioè il programma Mistero. Italia 1 ha dato al cantante Enrico Ruggeri la patente di conduttore, e dopo il Bivio e Quello che le donne non dicono, ritorna con questa trasmissione che si occupa di occulto, di ufo, di paranormale, di fantascienza, etc.

Ma entriamo nello specifico delle prime tre puntate. Il nostro cantautore ha affrontato l’esistenza dei vampiri; il mistero delle mummie di Palermo; 2012 l’anno dell’apocalisse; esiste il diavolo?; i grandi cerchi nei campi di grano; 11 settembre 2001 e la profezia di Nostradamus; il triangolo delle Bermuda, l’esperienza di pre-morte; il comitato investigativo sulle cose occulte; la Sacra Sindone. Le ho citate tutte, meno una, che è stata la colonna portante di ben tre trasmissioni: l’intervista ad una donna italiana rapita dagli alieni e ingravidata 18 volte.

Tiriamo le somme, la trasmissione è una furbata, unisce servizi (pochi) di un certo spessore (vedi Sindone e intervista all’esorcista padre Amorth) con i luoghi comuni che in tv abbiamo visto migliaia di volte, portati anche sul grande schermo, basta pensare a Signs con Mel Gibson o al Triangolo delle Bermuda. Se vogliamo guardare il pelo nell’uovo c’è del morboso e del macabro in alcuni servizi, dove si rasenta l’horror. I servizi italiani, sono realizzati con le interviste di Ruggeri e poi vi sono quelli esteri, un mix dosato con gli interventi del cantautore nella scenografia artefatta del Parco Museo Pagani di Castellanza.

Qui Ruggeri ha cercato d’imporre la propria credibilità e statura, ma ne è uscito scornato, oltre alla precarietà degli eventi proposti dalla trasmissione, anche il conduttore è parso fuori luogo. Sintetizzo: era più credibile quando cantava una delle sue hit, appunto Mistero, ora rischia di diventare una macchietta. Una trasmissione non credibile e inguardabile, niente a che vedere con Top Secrets condotta dal direttore di Videonews, Claudio Brachino. Tuttavia gli ascolti non sono da buttare, una media del 13,80% con 2.800.000 telespettatori.

Passiamo a Canale 5, sempre in prima serata, parliamo della serie tv Mystère, telefilm francese che in patria ha spopolato. Da noi ha un discreto successo con uno share medio del 22% con 4.000.000 di teste. In Italia nel 2008 è andato in onda sul canale del digitale terrestre Mya, approdando alla fine di giugno su Canale 5.

È la storia di una bella studentessa a cui è scomparsa misteriosamente la madre quindici anni prima. Torna al paese di nascita e lì accadono strani fenomeni come grandi cerchi nei campi di grano, sparizioni di bambini, fenomeni paranormali. Il filo conduttore è: Noi dobbiamo ritrovarci.
Un polpettone in salsa francese a metà tra il poliziesco e il paranormale. Una specie di X-Files francese, venuto male.

I risultati, nonostante la scarsa qualità dei due programmi sono buoni. Il pubblico è tratto dai misteri, qualunque essi siano, torbidi, paranormali, morbosi, horror.

L’Italia è poi il paese dei misteri. Un grande (e grosso) amico attratto da ciò sostiene, (e forse scriverà un libro), le seguenti tesi:

Moana Pozzi non è morta, ma vive con 4 figli in Francia;

Pantani è stato portato all’uccisione da una cospirazione di avversari sportivi;

Lucio Battisti, non è mai esistito, cioè la voce non era la sua;

Dietro l’omicidio di Cogne, vi è una tresca che coinvolge i servizi segreti e un politico italiano (non Berlusconi);

L’allunaggio di 40 anni fa non è mai avvenuto.