Uno sguardo alle uscite cinematografiche di questo weekend. In sala a partire da venerdì 4 settembre troveremo Nicolas Cage (questo mese, dall’11, anche nel remake ad opera di Werner Herzog de Il cattivo tenente di Abel Ferrara) impegnato nel fantascientifico Segnali dal futuro di Alex Proyas (Io, robot, Il corvo). L’attore interpreta un astrofisico cui si rivolge il figlioletto che nel cortile della scuola ha trovato un strana capsula. Vi è contenuto il disegno, pieno di cifre e indicazioni apparentemente incomprensibili, eseguito cinquant’anni prima da una bambina cui era stato chiesto di rappresentare la sua idea di futuro. L’uomo non tarda a scoprire che il documento rivela le catastrofi dell’ultimo mezzo secolo, 11 settembre compreso, e altre tre ancora da venire: riuscirà l’intrepido scienziato a impedire che si verifichino?
Dalla fantascienza al dramma controverso di La custode di mia sorella. Protagonista un’intensa Cameron Diaz che abbandona temporaneamente i toni leggeri a lei consueti per calarsi in quelli difficili della madre di due ragazzine: Kate (Sofie Vassilieva), malata di leucemia, e Anna (Abigail Breslin, la piccola star di Little Miss Sunshine) concepita grazie all’ingegneria genetica per salvare la sorella con interminabili trasfusioni. Quest’ultima, a soli 11 anni, farà causa ai genitori per rivendicare i diritti sul proprio corpo.
Una pellicola che non mancherà di sollevare importanti domande sui limiti della bio-genetica, diretta da Nick Cassavetes (Alpha Dog, John Q), figlio del grande John, e tratto dall’omonimo romanzo-caso in Usa di Jodi Picoult.
Se avete voglia di action tuffatevi in Game, con Gerard 300 Butler. Il film è infatti ambientato in un ipotetico futuro in cui alcuni uomini diventano i protagonisti reali di un videogioco creato da uno sregolato genio della Rete che vuole ridurre in schiavitù le masse (il videogame si chiama Slayers). Tra questi c’è Kebel (Butler), un carcerato famoso in Internet per la sua abilità in questo gioco, che tenterà di salvare se stesso, e non solo.
Esce in sala questo weekend anche il controverso documentario Videocracy, dell’italiano trapiantato in Svezia Erik Gandini, presentato proprio in questi giorni anche al Festival del Cinema di Venezia. Un pamphlet che illustra l’ascesa di Silvio Berlusconi a partire dalla creazione negli anni ’80 delle sue tv private, che stanno alla base del suo impero mediatico che, a sua volta, alimenta e sostiene, questa la tesi, il suo potere politico.
I bravi Ennio Fantastichini e Arnoldo Foà sono invece i protagonisti del nuovo film del 78enne regista romano Citto Maselli, Le ombre rosse, anch’esso presentato a Venezia. Storia di un intellettuale che, invitato presso un centro sociale della Capitale e stimolato da quell’ambiente, comincia a elaborare nuove realtà culturali.
Infine, ancora un documentario firmato da Stefano Consiglio, L’amore e basta, che intreccia varie storie di coppie omosessuali, con le loro vittorie e sconfitte.