Prendete Ti lascio una canzone, cambiategli il titolo, spostatelo su Canale 5 e mettete alla conduzione Gerry Scotti: avete ottenuto Io canto. Unite agli ingredienti un pizzico di San Remo, una spolverata di Amici e piccole dosi di Cè posta per te ed ecco il nuovo programma del sabato sera della rete ammiraglia Mediaset.



Forse il proverbio squadra che vince non si cambia è stato preso un po troppo alla lettera: si fa davvero fatica a individuare le differenze tra il programma andato in onda ieri sera e Ti lascio una canzone che tornerà puntualmente il 27 Marzo su Rai 1 presentato da Antonella Clerici. Il pubblico sembra aver notato linganno e ha così preferito loriginale Ballando con le stelle che ha totalizzato una share pari al 29.25% contro un misero 21.27% registrato da Canale 5.



Eppure nei giorni scorsi nei corridoi di Viale Mazzini la tensione era alta e la concorrenza si era fatta sentire, al punto da decidere per unospitata proprio di Antonella Clerici, insieme ad alcuni bambini del suo programma, nel varietà di Milly Carlucci.

Ma questa volta i bambini non sono bastati a Mediaset per vincere la guerra degli ascolti. E sì che gli autori ci avevano messo proprio tutto. Sono partiti dal format di Ti lascio una canzone: lideatore, nonché regista, Roberto Cenci è passato a Mediaset e insieme a lui anche una percentuale dei diritti sul programma. Peccato, però, aver deciso di mantenerlo praticamente identico, sia nello svolgimento della gara che in alcuni componenti del cast (i bambini no, quelli, per fortuna, li hanno cambiati) al punto da irritare il telespettatore, che troppo spesso viene considerato meno attento e sveglio di quanto non sia in realtà.



Del cast non è solo Cenci il trait dunion col programma Rai, ma anche la presenza in giuria di Claudio Cecchetto nonché la scelta di affidare lalleggerimento comico a Gigi Garretta e Max Vitale.

 

Il meccanismo del talent-varietà è semplice: 12 canzoni in gara cantate da 12 giovani concorrenti, il televoto del pubblico decreta il brano vincitore, mentre la giuria tecnica elegge il miglior interprete. Nella puntata di ieri sera i telespettatori hanno premiato My heart will go on, cantata da Benedetta Caretta e la giuria tecnica – composta da Claudio Cecchetto e Katia Ricciarelli come membri fissi insieme a Ornella Muti e Claudio Amendola in qualità di giurati di puntata – ha scelto l’ottima esecuzione di Cristian Imparato.

 

A differenza di Ti lascio una canzone, con Io Canto non eravamo al Teatro Ariston, ma nello Studio 20 di Cologno Monzese, esaltato ieri in tutta la sua capienza e tecnologia. E allora potevamo farci mancare un po’ dell’atmosfera sanremese? Certo che no! Ed ecco che sul palco, tra un bouquet e l’altro per le donne presenti, si susseguono ospiti e canzoni legate alla kermesse musicale di Rai 1: da Francesco Renga ad Al Bano, passando per Karima e Marco Carta, ex Amici di Maria De Filippi.

 

Del talent show della signora Costanzo non erano presi in prestito solo due ospiti, ma molto altro: a partire dalla sigla iniziale (Non mollare mai scritta da Gigi D’Alessio e utilizzata in una passata stagione del programma), proseguendo con i balletti e le relative prese eseguite da due giovanissimi ballerini (le coreografie, non caso, sono sempre di un ex “amico” della De Filippi, Antonio Baldes), giungendo agli abbracci finali tra i giovani concorrenti.

Per fortuna che i cantanti, almeno loro, sono molto più simpatici dei corrispettivi adolescenti che fanno parte del cast di Amici. Complice, sicuramente, la giovane età e la conseguente innocenza e ingenuità.

 

 

Infine, non potevano mancare le lacrime tipiche di C’è posta per te, sulle quali la regia si è soffermata inelegantemente: prima quelle dei parenti dei concorrenti e poi anche quelle dei bambini stessi, emozionati per l’esibizione della piccola Chiara Sapienza, non vedente.

 

Sono proprio i bambini con la loro ingenuità e semplicità ad aver decretato il successo nella passata stagione di programmi come Chi ha incastrato Peter Pan e lo stesso Ti lascio una canzone. Ma l’ingenuità dei bambini diventa in Io canto ingenuità degli autori, che hanno pensato di attrarre il pubblico con un minestrone riscaldato, troppo ricco di ingredienti poco originali. Peccato, però, che i telespettatori non abbiano apprezzato il mix.

Un avvertimento per i dirigenti Mediaset: forse è il caso di cominciare a cercare qualche nuova e fresca idea!