Mai come questanno le uscite al cinema sono numerose anche nel periodo di Natale e Capodanno. Un tempo, uscivano a metà dicembre film che monopolizzavano lattenzione del pubblico per quasi un mese. Oggi, si parte a inizio dicembre, sperando di avere unonda lunga che consenta di rimanere forti ancora sotto lalbero poi, scendono in campo poco prima di Natale i grossi calibri ma continuano anche a uscire altri film nei giorni immediatamente successivi: tra il 23 e 25 dicembre sono usciti quattro film, tra cui Sherlock Holmes e lanimato Piovono polpette, altri due il 30 dicembre (Hachiko con Richard Gere e unaltrro film di animazione, il francese Arthur e la vendetta di Maltazard). E il 5 gennaio irrompono altri titoli, tra cui il nuovo film di Carlo Verdone Io, loro e Lara, per sfruttare il lungo ponte dellEpifania. Il rischio di confondersi le idee cè, eccome. Ma quali sono i film migliori di questo intenso periodo di feste?
Non sta avendo un enorme successo, ma se si vuole andare al cinema a colpo sicuro Il mio amico Eric di Ken Loach è il film più bello in circolazione. Un capolavoro che, come tanti film del regista inglese, noto per la sua esplicita militanza comunista, parte come un dramma sociale, per poi incrociare la commedia è uno dei pochi suoi film (almeno dai tempi di Riff Raff e Piovono pietre) totalmente positivo, che induce al sorriso e al buonumore quando si esce dal cinema e addirittura il fantasy. Essendone coprotagonista lex calciatore Eric Cantona (strepitoso!), o meglio il suo fantasma che si materializza dal poster gigante della camera del postino in crisi, che dal mitico Cantona sarà aiutato a riprendere in mano la sua vita. Un film per tutti (o quasi, bambini esclusi): uomini e donne (il calcio, che pure cè in alcune sequenze eccezionali, è soprattutto metafora della vita; prevalgono lamore, lamicizia, la solidarietà), giovani e anziani.
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Altri due film sicuramente belli, ma forse più “selettivi”, sono L’uomo nero di Sergio Rubini e Brothers di Jim Sheridan. Il primo, con forti venature autobiografiche, è un sulfureo ritratto di provincia in cui il pregiudizio stronca il talento di un uomo, incompreso anche dalle persone amate. C’è tanto nel film, forse troppo: il desiderio di espressione artistica, il ruolo della critica, il rapporto padre-figlio, il ruolo della donna accanto a un uomo roso dalla frustrazione e altro ancora. Soprattutto, un gruppo di ottimi attori (anche Riccardo Scamarcio, che con il tempo amplia il suo bagaglio di interprete) che rende viva una storia che poteva essere didascalica. Brothers è invece un dramma americano (per quanto remake di un film danese, ma adattato), ben costruito, su una famiglia percorsa dal dolore e dalla violenza: quando Sam viene dato morto in Afghanistan, la moglie si avvicina al suo fratello che sembrava un buono a nulla, e diventa invece una figura importante per lei e per le sue bambine. Ma poi il marito torna… Anche qui, tanti spunti di interesse e un terzetto di attori eccellenti: Tobey Maguire (il protagonista di Spider-Man), Natalie Portman e Jack Gyllenhaal, ben intonati in un film importante e bello.
Per chi cerca un film anche per i bambini puntiamo su La principessa e il ranocchio. Non sarà Up, Wall-E o Ratatouille, ma la cura John Lasseter (il boss della Pixar da alcuni a capo anche dell’animazione Disney) rinnova il “classico” della major di Topolino con una storia antica e moderna al tempo stesso. E che a un certo punto diventa una poetica meditazione su desideri e preghiere e su come la fede ci aiuti a realizzarli.
Sul fronte dei film “commerciali”, il consiglio è di preferire ai cinepanettoni nazionali un po’ indigesti (soprattutto quello di Pieraccioni risulta un po’ moscio) lo Sherlock Holmes riveduto in salsa action con la coppia formata da Robert Downey Jr e Jude Law. Del personaggio conosciuto in varie riduzioni cinematografiche non c’è più nulla, ma il divertimento è assicurato.