Tre ore di vuoto. Però, confezionato bene. Tre ore di niente. Però, impacchettato con i nastri di raso rosso. In tempi di minacce terroristiche, di tragedie con migliaia di morti, di crisi economiche planetarie, infilare la testa nella Casa del Grande Fratello può essere una salutare esperienza di evasione. Soprattutto se, dentro lelegante confezione, non si cercano contenuti oltre il cazzeggio.
Laltra sera eravamo una nutrita compagnia di 6 milioni 200mila persone. Dunque, se la ragione la dà la quantità, io ho torto. Ma per essere chiari, laccusa di snobismo colpisce chi non guarda il Grande Fratello. E quella di conformismo, semmai, le milionate di telespettatori abituali. Non il contrario. Quanto a me, scelgo consapevolmente la minoranza, ma punto alla qualità. Come direbbe Califano: persa lambizione della qualità, tutto il resto è noia. Abbandonata la falsa pista della trasgressione con luscita di Gabriele, il trans tanto sbandierato ma protagonista di una storia, questa sì troppo reale per reggere dentro la Casa di vetro; lasciata in sottofondo lesperienza religiosa di Alberto, furbo a non farsi cannibalizzare da compagni e autori; divenuta ormai politicamente corretta la presenza del gay Maicol, forse il più spontaneo della brigata, al Grande Fratello non è rimasto che praticare la strada del sentimentalismo allo stato puro condendo di intrighi pseudo-amorosi, la scarna trama del reality-soap.
«Fra voi cè solo amicizia, una forte simpatia o cè anche qualcosa di più?, ha chiesto la Marcuzzi a due concorrenti sciorinando tutte le gradazioni del sentimentalismo da quinta liceo o da muretto davanti alla discoteca. Qui, lunica differenza viene dalla convivenza coatta e diuturna del branco che enfatizza ogni parola, smorfia, sorriso rendendoli falsi, incredibili, artificiali. In una parola: irreality.
Quando Daniele, appena eliminato si è rivolto a Veronica consigliandole di prepararsi a girare un film porno, ha sicuramente esagerato. Ma visti i quattro flirt eterosessuali da lei consumati in un mese e quello lesbo tuttora in corso, non si può dire che abbia solo sognato.
La bella Veronica se n’è andata sbattendo la porta e annunciando, tra le lacrime, di voler uscire dalla Casa. Un pianto lacerato, singhiozzante, addirittura tragico. Però, in canottierina di lamè e pantacollant di lattice. Oppure, George: campione di fatuità con improbabile baffetto alla David Niven, che ha chiesto a Carmela di sposarlo in diretta tv, con tanto di anello regalato dalla futura suocera. Una proposta ufficiale di matrimonio. Però, con il codazzo di donzelle tradite e vocianti che affollano gli altri programmi di Canale 5 e i settimanali di gossip.
Probabilmente il Grande Fratello è lo specchio della cosiddetta società liquida. Talmente liquida che quando stringi il pugno ti resta solo un po’ di umidità. Dell’altra sera, da salvare ci sono il sottofondo musicale di Jan Garbarek e Alfonso Signorini che, sommerso dagli applausi, chiede a George se quell’anello sia lo stesso che ha regalato alla madre di suo figlio. Il resto è pornografia dei sentimenti.
(Maurizio Caverzan)