Leonard George e Barbara DUrso nel processo di Domenica 5. Leonard George e nientaltro che la verità. Questa è la pretesa. Il risultato poi è lì da vedere. Si preparino gli spettatori, almeno quelli sani di mente. Ricorrano al miglior training autogeno per assistere allennesimo capolavoro del trash. Che origina da una fonte ben precisa, il Grande Fratello 10, e si moltiplica rimbalzando di trasmissione in trasmissione, dalla Regina di Cuori, Alessia Marcuzzi, fino a quella di Picche, Barbara DUrso. Ma che centra tutto ciò con Leonard George e la verità? O meglio che centra Leonard George con la verità? Ben poco. Limportante è fare audience e che la fiera dellipocrisia, il tribunale del falso, si metta pure alla ricerca del vero. Almeno questultimo fosse interessante. Invece no. Leonard George, dopo aver promesso eterno amore a Carmela da quando i due si sono conosciuti nella casa degli orrori del Grande Fratello 10, è chiamato a fare limputato. I capi daccusa sono quelli di Alto Tradimento. O forse sarebbe meglio dire numeroso tradimento. Eccole lì in rassegna le donnine che il bel giovine ha sedotto e abbandonato prima di promettere il proprio cuore a Carmela. Sono tutte a Domenica 5, dalla Barbara DUrso. Dimostrano di avere la dignità sotto le scarpe e di essere disposte a qualsiasi cosa (ma questa non è una novità) per il loro quarto dora di celebrità. Processo inscenato: Leonarde George è il cattivone di Domenica 5, puntata del 24 gennaio 2010.
Le vittime, le tre Parche dei precedenti destini di George tradite, umiliate e offese. Con querula e stridula voce intonano il loro coro di lamentazione. La D’Urso, che in queste vicende ci sguazza come un’oliva sott’olio, è il sommo giudice. Depositaria di ogni forma di correttezza e castità, non vede l’ora di emanare la sentenza ai danni del bello e sprovveduto Leonard George, e lo fa con quella dose di sadismo che contraddistingue le donne in cerca di una rivalsa dalla loro secolare sottomissione all’uomo-emiro. Leonard George deve fare la figura del cretino. Non sarà certo un’impresa difficile. Opinionista, non avvocatessa, Rosita Celentano. In effetti mancava. Resta solo un’unica eterna domanda, altro che i dubbi sollevati dal caso in questione: per quanto tempo ancora la televisione ci farà sorbire queste schifezze?
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