Ci sono dei film, magari non eccelsi, che restano nella memoria anche solo per una battuta. Per esempio alcuni interpretati da Robert Redford. I protagonisti di molte sue storie sono uomini feriti dalla vita e questo è un dato in cui tutti si possono ritrovare: chiunque sa che ogni ferita è una cicatrice, mai completamente rimarginata, pronta a riaprirsi non appena se ne offra loccasione.
La solitudine stampata sul volto dellattore, anche quando impersona un uomo che ha tutto, possiede uno slancio attivo, lo ributta con slancio nella lotta della vita, perché nulla è più incolmabile e più dinamico del desiderio di essere amati.
Volevo che finisse Non mi avrebbe mai guardato come guardava lui.
Così il protagonista di Proposta indecente spiega perché, mentendo su inesistenti passate avventure, ha posto fine alla storia con una donna di cui si era invaghito, prima per scherzo e poi sul serio, allo scopo di farla tornare dal marito. Non è gelosia, è la lealtà di saper vedere in altri qualcosa di più grande che fa fare un passo indietro: la rinuncia sembra prevalere.
Ma il risultato non è la tristezza: cè un senso di giustizia impastato nella vita delluomo che supera quella solita, per cui va bene avere tutto ciò che si vuole. Ognuno sa per esperienza che anche quando vince, è ben lontano dallessere felice: siamo fatti così. E il compiersi del desiderio è forse più vicino attraverso altre vie.
Il male che si fanno due persone se lo ricordano, e se tornano insieme, non è perché dimenticano, ma perché perdonano. Its not because they forget, but because they forgive.
Il gioco di parole nelloriginale dice bene la natura dellamore, che è molto più nel dare che nel prendere. E se alcune storie lasciano lamaro in bocca, è un amaro buono, che corrisponde alla vita. Nel film Qualcosa di personale la giovane protagonista si rammarica per la misera situazione di sua sorella che il suo capo è venuto a conoscere.
Che cosa cambia? Lui le dice, ed è più di una dichiarazione damore.
Il protagonista di Luomo che sussurrava ai cavalli, parlando a una donna efficiente e fragile, ricorda ciò che laveva legato alla moglie prima di separarsi da lei per permetterle la carriera di concertista:
Non lamavo perché era giusto, lamavo e basta.
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Questa è una battuta che vale l’intero film. Qui c’è l’essenza dell’amore, che non ha motivi di convenienza, ma vuole solo il bene proprio e dell’altro, anche quando determinate condizioni rendono necessaria la separazione. È una battuta in cui la libertà di cui l’amore ha bisogno è detta con grande consapevolezza e semplicità. Come se arrivare a quella semplicità fosse facile.
E nell’ultima scena de Il vento del perdono il vecchio nero che ha cambiato l’ostilità dell’amico in amore, gli rivela il sogno fatto durante la malattia che l’ha quasi condotto alla morte:
Volavo così in alto da poter vedere dove il blu diventa nero. Da lassù potevo vedere tutto ciò che è qui. E sembrava che ci fosse una ragione per tutto.
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