Zelda: 130 centimetri di carattere formati in anni di lotte personali per imporre alla vista delle persone qualcosa in più che una nana, in anni di attivismo sociale speso per combattere lAIDS, e raffinati sul set nei panni della medium Tangina, la dura spiritista di Poltergeist (1982) che intima alla piccola Carol Anne di non andare nella luce, proprio in quella luce nella quale ora Zelda è entrata.

Zelda Rubinstein, classe 1933, entrò nel mondo del cinema relativamente tardi: il suo esordio (a parte due cosette negli anni 80-81) avvenne con il film più noto e di maggior successo al quale abbia partecipato, quel Poltergeist di Hooper che per sempre la legherà in qualche modo al ruolo della medium. E in qualche modo il personaggio filmico si confuse con quello reale.

Pare che Zelda, mentre girava Poltergeist III (1988) abbia letteralmente sentito la presenza della propria madre, che a chilometri di distanza era passata a miglior vita; la sensazione che provò la donna, descritta da lei stessa come uno scossone, attirò persino lattenzione di Gary Sherman, che quel film stava dirigendo, il quale arrivò poi a giurare che nelle foto di scena di quel momento, di fianco a Zelda si poteva vedere una nube di luce.
 

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Leggenda o meno, nella pettegola Hollywood questo genere di storie dilatano le pupille. Per la Rubistein quindi fioccano una serie di lavori TV e pellicole di livello discutibile nei quali lei avrà un ruolo medianico, o angelico o, in qualche modo legato alla metafisica. Chi si scorda però della malvagia, ipnotica e incestuosa mamma Alice ne L’Angoscia (1987) di Bigas Luna, una parte così diversa dal solito per la solita “Tangina” mantenendo però, in quel ruolo così negativo, sempre la sua voce da bambina, voce originale di cui noi italiani abbiamo potuto godere solo una variazione, causa doppiaggio.

Muore quindi il 27 gennaio 2010, a 76 anni, la piccola grande Zelda Rubinstein, lasciando in eredita agli amanti del cinema uno dei personaggi più simpaticamente curiosi del genere horror, quella medium dal grande cuore e dai modi bruschi che prendeva per le corna gli spiriti demoniaci. Chissà che ora non stia facendo la stessa cosa! Come miglior saluto vale una sua frase, la quale fa trasparire le lotte e, per Zelda, le vittorie di una vita: «Loro (le piccole persone ndr) hanno circa due minuti per presentarsi come uguali agli altri, e se non traggono vantaggio da quella possibilità, la gente tornerà sull’idea comune che “meno” è meno».

 

(Alessandro Pedrazzi, Psicologo ed esperto di Cinema – Webmaster di Exxagon.it)