Un amore impossibile sullo sfondo della delinquenza giovanile, con elementi di crime story, un velo di commedia e una buona dose di melò. Le due facce dellamore, la nuova serie Tv lanciata da Canale 5, è stata presentata come una rivisitazione di Romeo e Giulietta ai tempi del narcotraffico, ma la prima puntata lascia tiepidi e non convince fino in fondo.

A ben guardare, la storia aveva tutti gli elementi per un potenziale successo: parla di temi attuali e scottanti, è tratta da unacclamata serie colombiana a sua volta basata su un romanzo (Sin Tetas No Hay Paraiso di Gustavo Bolivar) e si propone come una storia damore e di mafia, due ingredienti congeniali al pubblico televisivo nostrano.

Nella versione italiana, la trama è centrata sullamore impossibile tra Caterina (Nathalia Rapti Gomez), studentessa brillante e idealista che sogna di diventare magistrato, e Alessandro detto Il Duca (Daniele Liotti), ragazzo di periferia arricchitosi grazie al traffico di stupefacenti.

Lamore abbatte le barriere che separano i due mondi antitetici e mette alla prova gli alti ideali in cui crede Caterina, che difende la legge ma si innamora di un fuorilegge; così come la scelta criminale del Duca, la cui freddezza comincia a vacillare a contatto con linnocenza e la freschezza della ragazza, determinata a salvarlo dal vortice mafioso in cui è intrappolato.

A complicare ulteriormente la vita ai due innamorati ci si mettono un fratello frustrato e senza scrupoli, un gruppo di giovani escort che si prestano a compiacere i malavitosi per farsi mantenere e un ispettore assetato di giustizia, ben deciso a mettere Alessandro dietro le sbarre.

A dare il volto allispettore ecco Lorenzo Flaherty con i suoi intensi occhi blu, guarda caso alle prese con manie ossessivo-compulsive, desiderio di vendetta e tormenti dopo che la ex fidanzata è stata crudelmente uccisa: non vi ricorda il capitano di Ris? Lo spettatore italiano che storce il naso di fronte ai nomi meno noti del cast, può sentirsi un po a casa.

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Eppure, niente di tutto questo e nemmeno l’attenzione dedicata a Lola Ponche, che dopo i musical e le fiabe ha per la prima volta un ruolo da cattiva (la escort che punta Alessandro per migliorare la propria posizione sociale), sono riusciti ad attirare il pubblico, che ha preferito rifugiarsi tra i baby cantanti di Antonella Clerici snobbando la nuova serie.

 

Forse perché è stata presentata come una storia romantica e un prodotto per la famiglia, quando il target è in realtà ben diverso. Anche se la versione italiana risulta edulcorata rispetto all’originale, la percentuale di violenza è troppo alta per un pubblico family; eppure, i toni non sono abbastanza graffianti per attirare gli amanti di Romanzo Criminale.

 

Si intravedono personaggi e conflitti interessanti, situazioni familiari disastrate e passati tormenti, ma l’atmosfera non è abbastanza dark da travolgere lo spettatore. Ogni tanto la tensione cala pericolosamente e si perde il senso generale della storia, che in sé lancia un tema forte: può l’amore salvare l’uomo dall’abisso? Bisogna vedere come lo svilupperanno gli episodi a seguire.

 

Certo è che siamo ben lontani dalle vette della crime story italiana per eccellenza, la Piovra (quella di Placido e Mezzogiorno) con i suoi affondi nell’anima dei personaggi, messi senza delicatezza di fronte al Male. Ma erano altri tempi, un’altra televisione.

 

Nel panorama odierno, difetti a parte, la sensazione è che Le due facce dell’amore non faccia brutta figura in mezzo agli altri prodotti di fiction italiana: c’è di peggio (al momento non molto “di meglio”) e il pubblico potrebbe ancora cambiare idea. Restiamo a vedere cosa succederà con la prossima puntata.