Dopo il successo della decima edizione, Il Grande Fratello parte con lundicesima, e rincuorati dagli ascolti a Canale 5 hanno deciso di tenerlo in palinsesto per 20 settimane. Pare che il troppo non stroppi, cioè il programma non è logoro, anzi è più vivo che mai. Ergo, ci puntano molto.
Alcuni lo ritengono trash, altri (vd. Aldo Grasso) moderno, cioè specchio e lente dingrandimento del nostro paese per usi, costumi, cultura, educazione. Io aggiungo però che il mezzo televisivo ha la capacità di rendere barbaro e volgare qualsiasi evento, indipendentemente dai protagonisti.
Il Biscione parte alla carica, il GF 11 si vedrà su Canale 5, Premium Extra 1 e 2, avrà delle finestre su Pomeriggio e Mattino Cinque, alla domenica con la DUrso, senza tralasciare il web con Mediaset.it. Infine I Gialappas ci faranno ridere nella tarda serata del lunedì.
Nulla di nuovo, a parte lannuale restyling della casa che è stata ampliata per accogliere i 16 concorrenti. Si presenterà qualche ospite famoso, situazioni strappalacrime, baci e abbracci, invidie, gelosie, un po di sex ed il gioco è fatto. Il caduco e il fallace andranno in scena.
Alessia Marcuzzi è giunta alla sua sesta edizione e si ripresenterà con le solite superminigonne per soffrire insieme ai ragazzi (così dice lei), mentre il grillo parlante Alfonso Signorini dirà quel che pensa senza peli sulla lingua ma non avrà in mano la rosa misteriosa. Avrà sempre le sue giacche sgargianti? Pare proprio di sì.
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Il tutto sarà giocato sugli inquilini della casa, anche se nella scorsa edizione il solo ad emergere e con mesi d’anticipo è stato il vincitore Mauro Marin. Ma nonostante il cast debole, gli ascolti sono stati ugualmente soddisfacenti.
I rumors di quest’anno parlano di: un cavaliere dell’Ordine di Malta, un ex seminarista, una barista marocchina, il figlio di un hippy, una ragazza abbandonata dai genitori, e dulcis in fundo, il figlio di un camorrista. Si sussurra anche di una concorrente lesbo, mentre pare si sia proposta una coppia gay.
Sul sito ufficiale esiste il casting on line con tanto di classifica votata via sms e telefono fisso (e il tifoso paga!) che vede in testa il simpatico napoletano sgrammaticato Raffaele Falco, 39enne di 130 kg, single con un cane san bernardo.
Da vedere.
Che dire? Niente, è uno show che non lascia traccia, che ci coglie smarriti e beoti, che crea una realtà virtuale, facendoci pensare in modo avulso e irreale. Urla, piagnistei, istintività allo stato brado, effusioni da piccolo schermo, tutto dimenticato già il giorno dopo.
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Qual è il senso?
Proviamo invece a pensare ai 33 mineros cileni che hanno vissuto per 70 giorni, non in una bella casa nuova a Cinecittà, ma sepolti nelle viscere della terra. Ciascuno di loro ha fatto i conti con la propria vita e così i familiari e l’intera nazione cilena. Non era una finzione. C’erano uomini che hanno mani, viso e polmoni sporchi di polvere. Un lavoro duro, dolore, smarrimento, lacrime, forza e coraggio. Vita vera unita alla preghiera a Dio e alla Santa Vergine perché intercedano per la salvezza della loro vita. Morte.
Proviamo anche a pensare ai monaci benedettini. Silenzio, lavoro, preghiera. Tutti i giorni per 365 giorni l’anno, per 30/40/50 anni… Tutti i giorni la stessa solfa, gli stessi salmi, le stese facce. Una vita, chiusa tra quattro mura, ripetitiva. Di una ripetitività che è solo domanda a Dio. E così hanno creato l’Europa.
Questa è esistenza vera, non la televisione.
I mineros e i monaci potrebbero essere protagonisti di due reality, due spin off de Il Grande Fratello, ma invece (per fortuna) sono l’esempio vivente che c’è solo una realtà vera non catodica, nella quale il senso dell’esistere emerge come condizione e scopo del destino.