In uno dei suoi monologhi a Vieni via con me Roberto Saviano ha parlato del problema della spazzatura di Napoli.
La spazzatura continua a invadere Napoli. Un cancro che, ai tempi dei Borbone, già si sapeva come affrontare, oggi no. Ne ha parlato Roberto Saviano nel corso del suo monologo a Vieni via con me, del quale il quotidiano La Repubblica ha fatto una sintesi: «Gli abitanti devono tenere pulita la strada davanti alla casa usando l`avvertenza di ammonticchiarsi le immondezze al lato delle rispettive abitazioni e di separarne tutt`i frantumi di cristallo o di vetro che si troveranno riponendoli in un cumulo a parte: è un editto di Ferdinando II che, già ai tempi, aveva capito che il problema si risolve con la raccolta differenziata. Ma, spiega Saviano, oggi, «tranne che in piccole isole felici, non viene fatta mai. Quella non differenziata dovrebbe essere – per legge – al massimo il 35%. Qui arriviamo all`84%. Chiunque, poi, ha provato a «risolvere il problema, ma nessuno ci è riuscito. Perché? Secondo Saviano cè un circolo vizioso «basato sull`occupazione del territorio: si mettono i rifiuti in una discarica, la discarica si riempie, viene chiusa o sequestrata per versamenti di materiali tossici, i camion si fermano, si cerca l`ennesima discarica, la popolazione protesta, la spazzatura resta a terra e spesso viene addirittura bruciata, con pericoli serissimi per la salute. A quanto riporta Saviano, poi, nel 2009 «le ecomafie hanno fatturato oltre 20 miliardi di euro: un quarto dell`intero fatturato della criminalità organizzata. E grande business dei clan è quello dei rifiuti tossici: hanno trasformato la Campania nel secchio dell`immondizia delle imprese del Nord.
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Perché, in sostanza, se Napoli è stata trasformata in una discarica, la colpa è del Nord. La spazzatura napoletana sarebbe «la monnezza di tutta l`Italia. Ricordiamocelo – dice Saviano – ogni volta che il Nord chiude le porte come se fosse un problema del Sud». Come funziona il meccanismo? Semplice: «Smaltire un rifiuto speciale costa moltissimo – argomenta – fino a 62 centesimi al chilo, i clan sono capaci di offrire un prezzo di 9/lO centesimi». Il trucco consiste in una banale falsificazione della bolla d’accompagnamento, in modo che «il rifiuto come per magia non è più tossico». Non solo: «il meccanismo è talmente malato che a volte il composto viene trasformato in fertilizzante: così la malavita incassa i soldi due volte con lo stesso veleno». Saviano parla riferendosi a decine di inchieste giudiziarie. Tra queste, cita alcuni esempi: «nel 2006 la Procura di Santa Maria Capua Vetere accerta che tra Villa Literno, Castelvolturno e San Tammaro, vengono scaricati i toner delle stampanti d`ufficio della Toscana e della Lombardia. Il terreno è pieno di cromo esavalente. L`inchiesta "Eldorado" del 2003 ferma un traffico illecito di rifiuti pericolosi, che da Sud sono spediti in Lombardia per essere "miscelati" con terre di spazzatura delle strade milanesi e altri materiali, per passare poi come rifiuti non pericolosi smaltiti in una discarica pugliese». E ancora: «la Procura di Napoli ordina nel 2007 il sequestro di 5 aziende del Nord per traffico illecito di residui di lavorazioni siderurgiche».