Oggi per otto milioni di lombardi si spegne per sempre la televisione analogica e si passa al digitale. Chi non si era informato in tempo, accendendo il televisore, non ha più trovato i suoi canali abituali.

La fase di transizione iniziata lo scorso 25 ottobre nella cosiddetta Area Tecnica 3 (Lombardia, Piemonte orientale e province di Piacenza e Parma) si è chiusa ed è cominciata la fase definitiva. Dunque bisogna essere dotati di un decoder digitale per vedere i cento canali che trasmettono dora in avanti in digitale, tra cui i classici canali della Rai. Per informazioni, il ministero dello sviluppo ha messo a disposizione un numero verde (800.022.000). Cè anche un sito web, www.decoder.comunicazioni.it.

Il ministero dello sviluppo economico ha messo a disposizione anche un contributo di 50 euro per lacquisto o il noleggio di decoder e televisori digitali. Quali sono i vantaggi del digitale? Innanzitutto un maggior numero di canali disponibili grazie a tecniche di codifica di sorgente del segnale che permettono la riduzione (compressione dati) fino a 1/5 della banda di frequenze utilizzate per la trasmissione di un canale.

Poi una maggior qualità audio/video, minore inquinamento elettromagnetico grazie alla necessità di minore potenza di trasmissione. Minore inquinamento elettromagnetico grazie alla necessità di minore potenza di trasmissione e la possibilità di vedere trasmissioni in 3D. I problemi però non mancheranno, in questa prima fase.

Bisognerà infatti sintonizzare nuovamente tutti i canali. Verrà utilizzato l’ordinamento automatico dei canali (Lcn), accorgimento tecnico nato per semplificare l’uso del digitale e che assegna un numero a ogni canale. Per utilizzare questa funzione sarà però necessario fare la risintonizzazione dei canali, una procedura non semplicissima. Ci sono poi i problemi di ricezione vera e propria. Le centraline delle antenne condominiali sono poi attivate solo le frequenze principali, i canali più seguiti. In molti casi ci vorrà l’intervento di un tecnico che vada a riprogrammarle nella centralina dell’antenna. Problema decoder.

O si cambia televisore, comprandone uno nuovo che è in grado di ricevere autonomamente le trasmissioni digitali oppure affiancare ai televisori già posseduti dei ricevitori esterni (decoder). Oltre che un costo in termini economici questo costituisce una difficoltà pratica per le persone che, come molti anziani, non hanno dimestichezza con la tecnologia: l’uso di una nuova televisione richiede un cambiamento di abitudini consolidate e l’uso di un decoder implica anche un telecomando in più.

 

 Anche se i televisori più recenti integrano il sintonizzatore digitale terrestre spesso si tratta di modelli base: non consentono di usufruire dei servizi a pagamento (come Mediaset Premium, Dahlia TV e Pangea) o lo consentono solo in seguito all’acquisto di un componente aggiuntivo (modulo CAM); tipicamente, inoltre, non supportano l’interattività. Ciò significa che per usufruire dei vantaggi del digitale terrestre può essere necessario affiancare un decoder anche ai televisori recenti. Oltre ai televisori, in generale qualunque apparecchio per la ricezione di canali televisivi, ad esempio videoregistratori e schede tv per computer, deve disporre di un decoder esterno o essere sostituito. Televisione e videoregistratore possono condividere un unico decoder, ma questo fa sì che non sia più possibile registrare un programma mentre se ne guarda un altro sul televisore.