Ancora una puntata dedicata ai fatti più importanti di cronaca nera quella di ieri sera di Quarto grado. Il programma condotto da Salvo Sottile ha seguito gli sviluppi della vicenda di Yara Gambirasio: la tredicenne è scomparsa il 26 novembre scorso dal paesino della bergamasca dove viveva, Brembate di Sopra. Non si sono avute più notizie di lei dopo che quel venerdì sera Yara è uscita dalla palestra che frequentava abitualmente, distante solo 700 metri da casa.



Una nuova testimonianza sul caso di Yara Gambirasio è ora al vaglio degli inquirenti. Ce lho, lho presa, la portiamo là: è questa la frase sentita da una donna di Ponte San Pietro, un paesino poco distante da Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, mentre parlava con la figlia tramite Walkie-Talkie. Linterferenza è stata captata dalle due donne proprio la sera di quel 26 novembre 2010 in cui Yara è scomparsa. La testimonianza è ora al vaglio degli inquirenti.
Salvo Sottile è poi tornato a occuparsi del caso di Sarah Scazzi, leggendo una lettera che Sabrina Misseri ha inviato dal carcere a Quarto Grado e in cui la ragazza proclama la sua innocenza.
Una puntata, quindi, che trattando dei casi di cronaca nera più seguiti al momento ha permesso di ottenere un ottimo risultato negli ascolti tv a Salvo Sottile e alla sua squadra.
La puntata di ieri, venerdì 10 dicembre 2010, è stata seguita da 3.161.000 telespettatori con una share del 13.02%, risultato confermato anche dai picchi di share, col 18.4%, e di telespettatori, con 3.915.000.



 

La versione integrale della lettera di Sabrina Misseri

“Grazie per questa possibilità che mi avete dato e per la solidarietà televisiva che sto ricevendo, perché ormai sono sola. Tutti mi danno addosso senza sapere nulla di me, della mia vita, delle mie abitudini, del mio modo di essere e di pensare e che mai avrei commesso questa atrocità, perché ho sempre agito per il bene di Sarah e di mia zia Concetta. Tutto quello che ho fatto è stato solo per amore nei loro confronti perché volevo ritrovarla al più presto. Io sono innocente e nessuno riesce a capire che non ho commesso nessun omicidio, per quale motivo avrei dovuto fare una cosa del genere. Continuo ancora a sentire che tutto secondo loro è avvenuto per una gelosia nei confronti di Ivano, ora basta!! E’ una cosa assurda pensare ad un evento del genere e che per tale motivo avrei ucciso Sarah. Io ho sempre voluto bene a Sarah e ho cercato sempre di proteggerla e, l’unico rammarico, è che non ci sono riuscita, tanto che ancora oggi non riesco ad accettare che non ci sia più. Mi manca la mia famiglia, voglio tornare a casa perché sono innocente e tutto ciò mi sta distruggendo e non riesco a capire ad oggi perché mio padre mi stia accusando ingiustamente perché ciò mi sta consumando poco a poco. Spero che queste mie parole NON VENGANO ULTERIORMENTE FRAINTESE perché lotterò sino alla fine per dimostrare la mia innocenza, anche se da dimostrare non ho proprio nulla perché queste cose brutte sono lontane dai miei pensieri e dai miei modi di agire. Spero inoltre che sia fatta la vera giustizia perché uscire dal carcere dopo queste atroci accuse porteranno le altre persone ad avere sempre un atteggiamento di dubbio nei miei confronti e ciò non lo desidero perché gradirei che tutti mi considerassero per quello che sono sempre stata. Per me giustizia non vuole dire solo che un processo vada bene ma la cosa più importante è che tutti capiscano che mai avrei potuto fare una cosa del genere, soprattutto a Sarah che per me era e continuerà ad essere sempre la mia sorellina minore.”
 
SABRINA MISSERI