Vignette di Vauro. Qui non si tratta di schierarsi o meno da una parte politica o dallaltra, ma di riconoscere la verità. Le vignette di Vauro della scorsa puntata di Annozero non facevano per nulla ridere. Se ne salvano 2 o 3 rispetto alle 12 o 13 presentate. Un successo di incapacità. Vauro forse risente delle prime avvisaglie della senilità incipiente. La pena indescrivibile delle battute è invece perfettamente palese sulle facce dei politici coinvolti. Un insuccesso bipartisan. Ride Santoro e ride Travaglio. Risate sforzate, da finte lacrime agli occhi. Addirittura Travaglio si scompiscia. E qui cè poco da stupirsi, si sa che il bravo giornalista non brilla per simpatia. Ride Santoro per dovere. Daltra parte chi lo ha assunto deve giustificare la grana che Vauro si intasca, grana che non serve ricordare chi versa. Per il resto silenzio ed uggia: Storace, Bonino e company impietriti di fronte alla pena per certe battute da oratorio. Vauro araldo dellanticonformismo, vessillo di libertà, scivola nei più banali cliché possibili e immaginabili. Speriamo che si rifaccia la prossima volta.



 

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