La principessa Sissi. Elisabetta Eugenia Amalia di Wittelsbach, nota più semplicemente e familiarmente come Sissi, nacque a Monaco. Era la notte della vigilia di Natale del 1837, quando venne al mondo la piccola Elisabetta. Nessuno avrebbe pensato che la vita di quella bambina sarebbe stata così a lungo commentata, raccontata e chiosata fino a divenire un vero e proprio feuilleton nazionalpopolare. Elisabetta nacque con il titolo di duchessa di Baviera e morì imperatrice d’Austria, regina apostolica d’Ungheria e regina di Boemia e di Croazia come consorte di Francesco Giuseppe d’Austria.
Figlia di Massimiliano Giuseppe, Duca di Baviera, e di Ludovica di Baviera, figlia questultima a sua volta del re di Baviera Massimiliano I, la giovine Sissi crebbe fra gli agi di una casata tutto sommato dedita a godersi i frutti della nobiltà senza accaparrarsene gli oneri. Sissi si rivelò da subito un temperamento romantico e incline alla ribellione verso gli obblighi imposti dalletichetta, atteggiamento questultimo che fomentò la simpatia del popolo e incitò i biografi a calcare la mano sulla figura della principessa anticonvenzionale.
Fatto sta che Sissi, compiuti i 14 anni, ebbe lesperienza del suo primo grande amore: un certo conte Richard S. scudiero stipendiato del duca Massimiliano. Dal momento che il giovinotto non rappresentava unofferta particolarmente allettante per una famiglia che, tutto sommato, ambiva a imparentarsi con gli imperatori dAustria, venne gentilmente allontanato dalla dimora dei Wittelsbach. La separazione del giovane Richard causò in Sissi un profondo turbamento, accentuato ancor di più dal fatto che lo scudiero morì di lì a poco per una grave malattia. Tale fu il dolore della fanciulla da far sì che gli dedicasse un sonetto in morte. Ma la vecchia madre aveva altro di che darsi pena anziché star dietro ai fremiti di una fanciulla nevrotica. Infatti si profilava la possibilità di dare in sposa la figlia primogenita della casata di Baviera, Elena, al principe erede dAustria, Francesco Giuseppe che di Sissi era il cugino.
Qui comincia la vera storia della bellissima principessa destinata a divenire l’imperatrice d’Austria. Nel viaggio di “presentazione” fra i due eredi (Elena e Francesco Giuseppe) accadde l’imprevisto. Francesco Giuseppe si invaghì della sorellina di Elena, Elisabetta, Sissi appunto. Programmi scombinati, imbarazzi, pressioni conseguenti. Nulla da fare, il principe aveva deciso: avrebbe portato la vivace principessina al trono d’Austria. Più facile a dirsi che a farsi per la bella Sissi. Anch’ella invaghitasi del principe dovette però passare le pene dell’inferno per “aggiornarsi” sui modi da tenere a palazzo. Corsi di Francese, Italiano, galateo d’alta aristocrazia e via dicendo. In tutto questo l’impressione crescente in Sissi che sebbene ella fosse di nobili natali ben altro occorreva per osare entrare a far parte della vita di corte.
Tale disagio, unito al non facile atteggiamento dimostrato nei suoi confronti da parte della regina madre, l’imperatrice Sofia d’Austria, contribuì in maniera piuttosto evidente a procurarle squilibri psichici e una grave malattia ai polmoni dalla quale riuscì a scampare quasi miracolosamente. Sissi divenne ben presto reattiva a qualsivoglia formalità eccessiva di corte, creando numerosi imbarazzi nella vita a palazzo, ma altrettante approvazioni a livello popolare. La sua filantropia la rese infatti ben presto amata e famosa fra le fila del popolo tedesco.
Fu per certi versi una specie di Lady D. ante litteram. Altro materiale per rendere ancora più romanzata la storia di una ragazza per alcuni versi, sì, innovatrice, ma per molti altri involontaria testimone della decadenza di un impero che da troppo tempo poggiava su rigidi schemi senza preoccuparsi molto delle proprie fragili fondamenta. L’Austria di allora, cullata dai walzer di Strauss, era sì un esempio, per molti versi ancora, di grande civiltà, ma al contempo era votata al decadimento. Un ritratto simile a quello tracciato da Luchino Visconti nel film Senso.
Un mondo finiva e ne cominciava un altro. Di lì a poco, il più grande conflitto fino ad allora mai neanche concepito avrebbe spazzato via gli antichi confini e stravolto l’intera società europea. Movimenti nazionali e sociali avrebbero poi fatto il resto, completando l’opera di demolizione degli imperi e delle Nazioni post napoleoniche. Tutto questo Sissi non l’avrebbe comunque visto, morì infatti nel 1898, il 10 di settembre. Il suo amato marito, Francesco Giuseppe, l’avrebbe seguita 18 anni dopo, giusto a metà di quel conflitto che avrebbe cambiato le sorti del suo Paese.