Ho ricevuto un sms da una mia lontana parente, che ora abita allestero: Ciao Gabriele come stai? un po che non ci sentiamo. Sono a cena con amici e, se ho fatto bene i calcoli con il fuso orario, dovresti essere sveglio. Non è che sai dirmi al volo come si chiamano le armi di Goldrake? Grazie, salutami i tuoi genitori. Chiara.
Cara cugina di terzo grado, delizia gli amici con la tua cultura su Goldrake: inizia servendo una calda Pioggia di Fuoco, poi taglia la carne con le famose Lame Rotanti. Se qualcuno tinfastidisce puoi disintegrarlo con lAlabarda Spaziale o con un Maglio Perforante. Stupisci ancora i tuoi commensali con i Boomerang Elettronici e il Raggio Antigravità. Il Tuono Spaziale e i Disintegratori Paralleli puoi servirli con il dolce. Saluti Gabry.
Goldrake è licona per antonomasia del robot in Italia. Lattacco della sua sigla televisiva è ormai parte della storia della musica Italiana e insieme a Heidi ha aperto linvasione dei cartoni animati nipponici nel lontano 1978. Per lesattezza il 4 Aprile 1978 alle ore 18:45 sullallora Rete 2, Actarus e Co. sconvolgevano i palinsesti e le anime dei bambini.
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Actarus è originario del pianeta Fleed, che viene invaso dai cattivi di turno: i Vegani. Costretto a fuggire con il robot Goldrake, troverà sulla Terra una casa e una nuova famiglia. Diventerà così il figlioccio segreto del professore e scienziato Procton (un nome che sembra quello di una medicina per le infiammazioni) e si inserirà perfettamente nel suo nuovo mondo, lavorando presso la fattoria Betulla Bianca, che non è un consorzio agrario, ma un ranch stile americano di proprietà del buffo Rigel, il padre/nanetto/cowboy di Venusia. Difenderà così il pianeta dall’invasione aliena degli abitanti di Vega, con l’aiuto dei suoi poteri extraterrestri e soprattutto con il potentissimo Goldrake.
“Grazie Gabriele per il tuo sms. Qui va tutto bene e i miei ospiti stanno usando gli spiedini come fossero spade e i cetrioli come missili. Mentre ci sei, sai anche dirmi come si chiamavano i personaggi? Io mi ricordo solo Alcor! Il tuo cane non si chiamava come un personaggio di Goldrake? Grazie. Ciao. Chiara.”
Come quasi tutte le serie approdate in Italia in quegli anni, i nomi dei protagonisti furono stravolti o copiati dall’edizione francese: il nome originale di Actarus era in realtà Duke Fleed, Hikaru diventò Venusia e Alcor non era altro che il pilota di Mazinga Z, Koji Kabuto.
Infine la sorella di Actarus, Grace Maria Fleed, diventò Maria Grazia!
“Il mio cane non si chiamava come uno dei personaggi di Goldrake! Comunque se vuoi sapere i nomi eccoti la lista: Prince D’Euphore, Phenicia, Professore Procyon, Belier…spero che ora non mi farai cantare la canzone al cellulare!”.
“Grazie Gabry, ma questi nomi io non li riconosco…hanno un suono un po’ francofono? Ma non si chiamavano Mizar, Actarus e compagni bella…Sai dirmi se Mazinga è suo fratello? Grazie. Chiara?”.
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In effetti Goldrake fu un grande successo anche in Francia, che fu la prima a importarlo e dove fu ribattezzato Goldorak, dall’originale giapponese Grendizer. Pare che nelle televisioni d’oltralpe raggiungesse share del 100%. Se capisco le ragioni del successo di questo robot, ancora oggi non so come funzioni questa cosa dello share… Forse erano le ragazzine di allora a fare impennare le percentuali di gradimento, visto che erano seriamente innamorate del protagonista della serie.
Stereotipo americanizzato dell’eroe: sensibile e combattivo, pacifista e distruttivo, sexy e saggio allo stesso tempo. E, qui da noi, con una voce calda e profonda: quella del famoso doppiatore Romano Malaspina.
“Chiara ma non avete ancora finito di cenare? Goldrake non è parente dei due Mazinga, essendo un robot alieno. Ma è figlio dello stesso creatore Go Nagai. Dei tre robot è il più potente, più alto, più veloce e diciamo anche il più bello! Ora ti chiedo io un favore: hai ancora il disco originale della sigla in cantina?”
Goldrake ebbe anche una sua colonna sonora tutta italiana, che entrò nella top ten del 1978 rimanendoci per ben 13 settimane! Gli arrangiamenti dei brani erano firmati dal famoso Vince Tempera, da Ares Tavolazzi e Massimo Luca. I testi di Luigi Albertelli. La sigla, cantata da Alberto Tadini, diventò fenomeno di costume e ancora oggi rimane simbolo delle sigle tv per i bambini di allora. Fra gli interpreti dei pezzi c’era un giovane Fabio Concato che cantava “Rigel” e “Dottor Procton”, due tracce poco conosciute.
In quanto primo robot giapponese a occupare i palinsesti della televisione di stato italiana, Goldrake scatenò un’enorme clamore, infiniti dibattiti e reazioni scomposte: profonde analisi sociopedagogiche, seriosissimi studi antropologici e perfino interrogazioni parlamentari per le accuse infamanti di essere fascista, indurre alla droga e istigare alla violenza.
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Emanuele Mastrangelo in occasione dei trent’anni di Goldrake scrisse, l’anno scorso, per Il Giornale, un interessante editoriale che riassumeva l’atmosfera politica e sociale che si respirava durante la messa in onda del robot. Due noti politici di allora, di cui non dirò il nome per via della par condicio, lo bollarono come demone e immondizia nipponica, senza mezzi termini e senza neanche averne studiato il fenomeno e tanto meno la storia. Le crociate anti robot e contro i cartoni animati giapponesi altro non erano se non pretesti per fare politica e affrontare in realtà argomenti sensibili come la guerra, le brigate rosse, l’infanzia e la droga.
Fu lo scrittore Gianni Rodari a prendere le difese di Goldrake: «Bisognerebbe vedere oggettivamente, liberandoci dai nostri pregiudizi personali, che cos’è per un bambino l’esperienza di Goldrake… Bisognerebbe chiedersi il perché del loro successo, studiare un sistema di domande da rivolgere ai bambini per sapere le loro opinioni vere, non per suggerire loro delle opinioni, dato che noi spesso facciamo delle inchieste per suggerire ai bambini le nostre risposte… Invece di polemizzare con Goldrake, cerchiamo di far parlare i bambini di Goldrake, questa specie di Ercole moderno»
La Rai pian piano cancellò le serie nipponiche dai suoi palinsesti e non conobbe più successi così grandi. Mediaset (allora Fininvest) diventò allora la regina dei cartoni animati, specializzandosi per lo più in storie d’amore, sportive o di magia. Non ci sono più i robot di una volta! Non ci sono più le sigle di una volta! Di chi ci innamoreremo?
“Chiara non mi ha più risposto? Hai per caso finito il credito o ti è andata di traverso l’Insalata di Matematica”?
(Gabriele de Risi)
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