“Crazy Heart”, il film che ha dato al veterano Jeff Bridges la sua prima statuetta in quasi quarantanni di carriera, ha fatto un altro miracolo. Ha dato a Ryan Bingham, 29 anni, tre dischi alle spalle, quasi uno sconosciuto nel mondo della musica, un Oscar al primo tentativo. La sua canzone, The Weary Kind, scritta insieme a T-Bone Burnett (uno dei più quotati produttori musicali dAmerica, già vincitore di un Oscar per la colonna sonora del film “O Brother Where Art Thou”) si è imposta su tutte. In un film che racconta la storia di una stagionata star della country music con problemi di alcolismo, ha probabilmente giocato a favore della vittoria di Ryan Bingham il forte realismo del suo approccio.

Cosa che evidentemente non è passata inosservata alla giuria hollywoodiana. Ryan Bingham è uno che nonostante la giovane età ne ha viste e ne ha fatte. I genitori, entrambi, morti per problemi di alcolismo e droga; una vita sulla strada a fare il cowboy nei rodeo in giro per il Texas. Alcuni cantano e sognano la vita dei cowboy. Ryan Bingham lha vissuta veramente. Chi ascoltasse The Weary Kind senza vedere il volto giovanile di Ryan, penserebbe a un uomo anziano, esattamente come lo è Jeff Bridges nel film.

 

Invece lui dimostra a malapena i quasi trent’anni che ha. Ma la voce, è quella di uno che ha vissuto fino in fondo la sua vita. Pagandone il prezzo a volte, ma uscendone vincitore. Come successo l’altra sera alla premiazione degli Oscar. Nella colonna sonora del film, oltre a Jeff Bridges che canta quasi tutte le canzoni rivelandosi anche ottimo cantante, la curiosità di un brano interpretato da un altro grande attore, Robert Duvall.