“Se ne è andato l’ultimo dei quattro moschettieri della televisione italiana”. Guido Clericetti reagisce così alla notizia della scomparsa di Raimondo Vianello. “Insieme a Mike Bongiorno, Enzo Tortora e Corrado rappresenta la storia della nostra tv. Mina li riunì per una puntata del suo programma, ribattezzandoli con il titolo del libro di Dumas”. E aggiunge Clericetti: “Quello di Vianello è sempre stato un umorismo intelligente con riferimenti colti, e che non nasceva per caso. Era figlio di un ammiraglio dello Stato Maggiore, protagonista della prima Guerra mondiale, e la sua ironia è sempre stata una forma di rifiuto o di distacco dalla realtà sociale della sua famiglia. Lo era già il fatto che il figlio di un ammiraglio andasse a fare l’attore di rivista con Wanda Osiris”. Una personalità, quella di Vianello, davvero fuori dagli schemi. “Una volta durante uno spettacolo teatrale con Gino Bramieri tra una scena e l’altra i due andavano a cambiarsi sul retro del palcoscenico dove aveva nevicato. E regolarmente iniziavano a tirare palle di neve al pubblico, che non riusciva a capire chi li prendesse di mira”.
Eppure, nonostante questi guizzi inaspettati, normalmente il suo carattere completamente diverso. Come spiega Clericetti, che insieme a Vianello ha realizzato il quiz “Sette e mezzo” e che per anni ha lavorato con la moglie, Sandra Mondaini, “quella dell’attore era una serietà nella comicità. In questo senso, ‘Casa Vianello’ rifletteva la vera personalità dei due protagonisti. Lui riservato, serio sul lavoro, preciso, rigido, lei sempre giocosa e svampita. Tanto che era Vianello a preparare la scena in tutti i dettagli, in modo che poi Sandra non si dimenticasse le battute”. Anche se, nello stesso tempo, Vianello aveva la dote dell’autoironia, la capacità di prendere in giro sé e gli altri, sempre con garbo. Anche se non sempre la cosa era apprezzata da tutti. “Durante la visita di Charles de Gaulle in Italia, il presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, cadde dalla sedia in diretta tv – prosegue Clericetti -. Vianello mise in scena la gaffe con Ugo Tognazzi, e il loro programma fu subito censurato”. Anche se la verve comica di Vianello risaliva a molto prima del suo esordio in tv.
“Durante la seconda Guerra mondiale si trovò a combattere in prima linea – racconta Clericetti – e talora faceva degli scherzi agli altri soldati nei momenti di maggiore tensione, come sotto ai bombardamenti, per sdrammatizzare e allentare la tensione. Ma non dimenticherò mai neanche lo sketch con Marcello Marchesi, in cui Raimondo esordiva dicendo: ‘Se il cane è il miglior amico dell’uomo, l’amico dell’uomo è anche il miglior cane’. E quindi recitava la parte del cane, con la sua solita serietà che però faceva ridere tutti”. L’ultimo pensiero di Clericetti va a Sandra Mondiani: “Con la morte di Raimondo ha perso la sua colonna portante, so che ha problemi di salute e immagino quanto possa essere dura per lei”.
(Pietro Vernizzi)