Eravamo un gruppo di Mercenari. Cinque ragazzi con un oscuro segreto. Non potevamo rivelare le nostre identità, perché nel luogo dove stavamo era vietato leggere fumetti di genere erotico e violento, ascoltare musica di dubbia moralità, giocare con armi di distruzione di massa e correre dietro alle ragazze. Dove eravamo? Semplice, alloratorio!
Nome in codice il Supremo era riuscito a far penetrare un nastro allinterno delle aule di catechismo. Poco prima della lezione fu ascoltata, per la prima volta in edizione integrale, la sigla di Ken il guerriero, il cartone animato più violento degli anni Ottanta! Talmente trucido che le reti Mediaset e Rai lo bannarono come prodotto non adatto ai bambini.
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DI KEN IL GUERRIERO
E non avevano proprio torto: Ken Shiro non era certo uno che pettinava le bambole o che raccoglieva i fiori. Il massimo della romanticheria per lui era bucare la testa di un nemico con un dito. Credo sia stato lunico cartone animato che metteva in cattiva luce la digitopressione e la chiropratica: per anni ho pensato che Ken fosse un massaggiatore con attacchi di panico sfocianti in violenza.
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La saga inizia con questa frase: “Siamo alla fine del ventesimo secolo, il mondo intero è sconvolto dalle esplosioni atomiche. Sulla faccia della terra gli oceani erano scomparsi e le pianure avevano l’aspetto di desolati deserti…tuttavia la razza umana era sopravvissuta”. Mai cartone è stato più ansiogeno nei titoli di testa: se si comincia così male cosa accadrà nei titoli di coda?
Gli autori Tetsuo Hara, che all’apparenza sembra un classico impiegato di banca, e di Yoshiyuki Okamura, che spesso si firma Buronson perché crede di assomigliare all’attore Charles Bronson, hanno fatto il botto creando la prima vera saga di guerriglia urbana post atomica.
Tutti i ragazzini all’oratorio erano puniti ogni qual volta usavano la tecnica della “Divina Scuola di Hokuto”, che uccide qualsiasi persona stimolando solo alcuni punti del corpo, chiamati punti di pressione. Ho visto bambini far saltare in aria gruppi di persone solo per due caramelle a forma di banana e due stecca-lecca. I catechisti non erano da meno: per potersi difendere avevano preso lezioni alla “Scuola di Nanto”, la temibile scuola dei nemici di Ken Shiro.
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DEL FILM DI KEN SHIRO
Queste due scuole non sono palestre per pazzi furiosi ma i templi dell’arte marziale dove Ken e tutti i suoi amici e nemici hanno appreso le tecniche di lotta. Come Candy era il mito delle bambine, Ken lo era per i maschietti.
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Narra la storia che il perfido Shin rapì Giulia, la fidanzata del guerriero di Hokuto, e che in segno di spregio, lo marchiò sul petto con sette cicatrici a forma di costellazione dell’Orsa Maggiore. A me non sembra uno sgarro avere sul petto forme di carri e costellazioni. Io, se avessi avuto la forza, gli avrei impresso la scritta “Scemo chi legge”, così Ken ci avrebbe pensato sempre due volte prima di stracciarsi la maglia ogni volta che doveva lottare con qualcuno.
GUARDA UNA SCENA
DAL FILM DI KEN SHIRO
Ma queste sono le classiche valutazioni razionali che uno fa quando è adulto. All’oratorio non potevamo certo andare in giro seminudi a pestarci, quindi Ken Shiro non era un modello di imitare totalmente. E di questo eravamo consapevoli.
Gli amici di Ken sono i giovani Bart e Lynn, ovvero un ladruncolo di periferia e una bambina dalla lacrima facile; la bella Mamiya; Rei, un altro guerriero di Nanto, e infine Toky, il guaritore della saga che, non a caso, nei lineamenti ricorda Gesù.
Il nemico pubblico numero uno invece è Raoul, il più cattivo dei cattivi. Persino il suo cavallo era una specie di trebbiatrice che schiacciava deboli persone al suo passare. Anche lui è un allievo della scuola di Hokuto e anche lui s’ innamora della povera Giulia, già prigioniera nel castello di Shin. Giulia si scopre essere la Sesta guerriera di Nanto ma anche malata terminale. Raoul con le sue tecniche di pressione riesce però a salvarle la vita e le dona parte della sua anima.
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Nello scontro finale con Ken, il cattivo Raoul si rivelerà non essere poi così demoniaco e morirà lasciando come regalo ai due piccioncini il cavallo tritatutto. Finisce così la prima saga di Hokuto. Un vero tripudio di sangue, lotta e amore.
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TRA KEN E RAOUL IN 3D
Sì perché è l’amore che fa girare questo cartone animato e all’oratorio cercavamo di spiegarlo. Purtroppo però nessuno riusciva a capire questo concetto, tutti accecati dalla violenza che superava ogni confine. E così noi Mercenari fummo banditi dai catechisti, ma eravamo comunque contenti perché fu annunciata la seconda serie di Ken Shiro.
GUARDA LA SIGLA
DELLA SECONDA SERIE DI KEN
Ancora oggi si pubblicano opere inedite sulle avventure del guerriero di Hokuto, come ad esempio i molti film d’animazione appena usciti in dvd. Esistono anche il prequel a fumetti della saga e tutta la serie manga, ma su di tutti è il film con gli attori peggiori della storia del cinema a farne una vera icona giapponese. Tra l’altro un film di produzione statunitense. Uno scempio inutile con attori americani nei ruoli dei protagonisti e attori asiatici pessimi nei dialoghi in inglese.
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Per la morte di Raoul sia in Giappone che in Italia fu fatta una veglia funebre, con tanto di cerimonia, via crucis e proiezione finale del film d’animazione “Ken il guerriero, la leggenda di Raoul”. La finzione si mischia con la realtà e senza dubbio questa saga è ancora nel cuore di tante persone.
Dopo essere stati cacciati dall’oratorio il nostro gruppo di mercenari cercò di portare la pace nel mondo, proprio come facevano Bart e Lynn nella seconda serie di Ken. Io ascolto ancora le bellissime sigle “Tough boy” e “Love song” prime e forse uniche canzoni giapponesi ad approdare in Italia e ogni tanto penso di ricontattare i miei vecchi amici per ricomporre il gruppo dei sostenitori di Ken Shiro. Uno tra l’altro si è tatuato veramente le 7 stelle dell’Orsa Maggiore!
(Gabriele de Risi)
GUARDA LA SIGLA FINALE
DELLA SECONDA SERIE DI KEN