Mike Jagger, oggi, ha dominato la scena del Festival di Cannes. Quando si è presentato nelle vesti di produttore del documentario Stones in exile, presentato fuori concorso alla Quinzaine des Realisateurs, il pubblico è andato in delirio.

Mick Jagger, oggi, ha dominato la scena del Festival di Cannes, rubando ai film in concorso le luci della ribalta. Accolto su una Croisette affollata e blindatissima, si è presentato nelle vesti di produttore di Stones in exile: si tratta del documentario presentato fuori concorso alla Quinzaine des Realisateurs che racconta l’esilio al quale i Rolling Stones, inseguiti dal fisco, si sottoposero 40 anni fa, nel sud della Francia, per registrare il loro decimo album, Exile on Main Street. Il documentario è stato girato utilizzando alcuni filmati realizzati durante le fasi di registrazione dell’album. «Nixon era alla Casa Bianca, la guerra in Vietnam continuava ed Eddy Merckx aveva vinto il Tour de France» ha detto Mick Jagger, intrattenendo il pubblico. «Ma noi – ha aggiunto non sapevamo niente perché eravamo rinchiusi in una villa a fare un disco». Il leader dei Rolling Stones, scherzando con la folla sia in inglese che in francese, ha detto: «Eravamo giovani, di bell’aspetto e stupidi. Ora siamo solo stupidi».




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L’album Exile on Main Street è stato considerato uno dei migliori in assoluto dei Rolling Stones. Le sessioni di registrazione passarono alla storia per le trasgressioni e gli eccessi di ogni tipo, come cocktail party non-stop che si consumarono all’interno della villa in cui il gruppo si “esiliò”. Pare che la villa fosse, ai tempi, adibita a  quartier generale della Gestapo.



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