Ieri sera Annozero si è aperto con il prevedibile sfogo di Michele Santoro. Al centro degli attacchi di tutti (maggioranza, opposizione, giornali, televisioni e anche persone comuni) Santoro ha detto la sua sulla faccenda delle dimissioni e del compenso plurimilionario ottenuto dalla RAI. “Gli unici ad avere sicuramente ragione e che possono perfino insultarmi sono gli spettatori” ha detto il conduttore in apertura trasmissione. Ha proseguito attaccando la Repubblica, il Corriere della Sera e La Stampa, Berlusconi e leditto bulgaro, ha dato dei cialtroni al PD. Rispetto ai suoi compensi, ha detto che si parla di lui perché è lunico di cui è noto lo stipendio. Ha preso particolarmente di mira le parole di Curzio Maltese, un articolo da lui pubblicato su La Repubblica: E’ una offesa grave dire che mi sono arreso, perché non mi sono mai arreso a nessuno e nemmeno all’indifferenza del suo giornale verso i problemi della libertà del giornalista televisivo”. E ancora: Non mi sono affatto arreso a Berlusconi”.

Ne ha avute anche per Bruno Vespa: Prendiamo lezioni perfino da Bruno Vespa”, ha detto, “ed è veramente il massimo che possa fare lezioni di morale e di contratti a noi, lui che viene pagato come l’ultimo premio oscar per fare un programma in crisi”. Duro Santoro con Sergio Zavoli, presidente della commissione parlamentare di vigilanza, e con Pierluigi Bersani: “Se si pensa che Annozero sia un prodotto proibito, scabroso del servizio pubblico, che non prevede quel tasso di libertà, di spregiudicatezza, di senso critico, allora lasciatemi andare via. Posso ritrovare recuperare quel respiro di libertà che ha caratterizzato Raiperunanotte e non restare accerchiato come il generale Custer e restare vittima degli amici e dei nemici”.

CLICCA SUL PULSANTE QUI SOTTO PER CONTINUARE A LEGEGRE E VEDERE IL VIDEO DI MICHELE SANTORO

– Ha concluso ricordando che non ha ancora firmato nessun accordo con la RAI: “L’accordo è ancora lì. Se volete che resti chiedetemelo. Ma Annozero deve essere considerato la perla del servizio pubblico. Se mi considerate un estraneo, allora arrivederci e grazie. Trenta anni di battaglie non possono essere cancellati e il mio pubblico capirà".