Se pensate che la Fatina dei denti sia una simpatica e minuscola donnina con alette e polverina magica vi sbagliate di grosso. La Fatina dei denti si chiama Derek Thompson, è grande e grosso, gioca a hockey e si è meritato questo soprannome per la sua grande capacità di far saltare molari e premolari dalla bocca degli avversari.

Ma quando rivela alla figlia della sua fidanzata che la Fatina dei denti non esiste, Derek viene catapultato nel quartier generale delle fate dei denti e costretto a mettersi al lavoro proprio come fatina dei denti. Munito di spray per linvisibilità, caramelle che fanno abbaiare, un bel paio dali e un aiutante pignolo quanto basta, il nerboruto giocatore di hockey dovrà andare per le case a raccogliere dentini (da sostituire con un bel dollaro), così da rimediare al danno fatto.

Se siete un attore grande, grosso e muscoloso, specializzato in ruoli da duro a morire, mettete in conto che prima o poi vi toccherà ricoprirvi di ridicolo con lennesimo e inutile film per ragazzini che vorrete presto dimenticare. toccato ad Arnold Schwarzenegger (Un poliziotto alle elementari), è toccato a Bruce Willis (Faccia a faccia) ed è toccato anche a Dwayne The Rock Johnson, ex lottatore di wrestling ormai diventato attore cinematografico, prima di action-movie (basti ricordare la sua performance ne Il re scorpione o in Doom) e poi di film davventura per ragazzi, come conferma il recente film Disney Corsa a Witch Mountain.

Non abbiamo nulla da rimproverare alle scelte di carriera di The Rock (daltronde il cinema per ragazzi è quello che rende di più e non sempre è di scarsa qualità), ma accettare il ruolo da protagonista de Lacchiappadenti ha qualcosa di autolesionista, un po come se si scrivesse sulle pagine del proprio curriculum vitae che pur di avere qualche soldo in più si è anche pronti a fare il pagliaccio.

Peccato che per quanto uno possa fare il pagliaccio, almeno un po di senso dellumorismo dovrebbe averlo. E invece Dwayne The Rock Johnson ne è totalmente privo, con il risultato di uninterpretazione fatta di continui ammiccamenti (no, non fanno ridere) e di sequenze imbarazzanti più che divertenti. Lunica scena divertente del film vede il nostro erculeo attore alle prese con un Billy Crystal in grandissimo forma, che lo avvolge in una sequela di giochi di parole, gag e prese in giro che da sola vale il prezzo del biglietto.

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In fondo il film di Michael Lembeck (regista televisivo sbarcato al cinema solo due volte grazie a Tim Allen con la serie di film su Babbo Natale) non è così brutto come ci si poteva aspettare ma, che sia ben chiaro, non ci troviamo davanti ad un film complesso e divertente come “The hole in 3D”, il recente ritorno al cinema di Joe Dante.

 

“L’acchiappadenti” se non altro non risulta essere buonista e melenso come i film Disney del genere, ma moralista quanto basta senza fare grandi ramanzine al suo pubblico. Insomma, se avete sette anni e non avete pagato il biglietto, il film può anche piacervi. In caso contrario sarà difficile arrivare a fine pellicola senza annoiarsi almeno un poco. Meglio per la prima serata di Italia 1 piuttosto che per il grande schermo del cinema.

 

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Trailer fornito da Filmtrailer.com