Il mostro di Firenze, anticipazioni e trama puntata di stasera, lunedì 19 luglio 2010 Canale 5 ore 23.30 Il mostro di Firenze, la fiction con Ennio Fantastichini, sta tenendo con il fiato sospeso milioni di italiani che scelgono di fare le ore piccole per guardare la terribile vicende di Il mostro di Firenze, caso gravissimo di cronaca nera cha negli anni Ottante ha sconvolto lintera Italia. Il mostro di Firenze torna staseram alle 23.30 su Canale 5 con unaltra avvincente puntata. Farà un passo avanti il procuratore Silvia Della Monica (una bravissima Nicole Grimaudo), che agisce sotto la supervisione dal procuratore capo Vigna ( un inedito Bebo Storti)?
Mente le indagini cercano di fare passi avanti grazie alla tenacia del padre di Pia (Fantastichini) che vuole arrivare a scoprire chi gli ha trucidato la figlia, si scopre che altri delitti più vecchi sono da collegarsi al pericoloso serial killer. Intanto in ospedale Paolo Mainardi lotta tra la vita e la morte.
Riuscirà a sopravviere per svelare l0identità del mostro?
Il mosro di Firenze, trama puntata di stasera, 19 luglio 2010, Canale 5 ore 23.3 – La speranza che Mainardi sveli l’identità dell’assassino svanisce con la sua morte in ospedale. La procura comincia a seguire una nuova pista che parte da un delitto del 1968: una coppia, Barbara Locci e il suo amante Antonio Lo Bianco, uccisi da una pistola Beretta calibro 22, lo stesso tipo d’arma usata dal mostro. Per il delitto fu arrestato e condannato il marito di lei, Stefano Mele, ma l’arma del delitto non fu mai ritrovata.
Si riapre l’indagine sul delitto del ’68.
La procura prosegue le indagini sul gruppo dei sardi, amici e conoscenti di Stefano Mele. Rapidamente si stringe sul nome di Francesco Vinci. Dettaglio non secondario, Vinci conosceva bene Enzo Spalletti, il guardone arrestato per il delitto di Scandicci. Francesco Vinci viene arrestato, ma è proprio il mostro a scagionarlo. Nel settembre ’83 vengono uccisi Horst Meyer e Jens-Uwe Rüsch, due turisti tedeschi. L’arma usata è la stessa degli altri delitti, l’incubo prosegue.
La procura, grazie alle intercettazioni e alle indagini condotte dal giudice istruttore Mario Rotella, trova e incastra Giovanni Mele e Pietro Mucciarini per l’omicidio del 68: sono stati loro ad uccidere Barbara Locci e Antonio Lo Bianco, dopodiché hanno costretto Stefano Mele a prendersi la colpa dell’omicidio: è stato un delitto di clan.