Dopo aver parlato ieri di Canale 5 e Italia 1, oggi è il turno di Rete 4 o meglio della sua trasformazione step by step. Dopo un paio di stagioni in cui la rete, per necessità di carattere economico, ha dovuto fare un ricorso estremo al genere cinematografico, comincia una fase di “cambio pelle”, per arrivare a una struttura di palinsesto più varia, più completa, ma soprattutto con sempre maggiori quantità di prodotto “esclusivo”: o lo vedi su Rete 4 o non lo vedi da nessun’altra parte.
Qualche segnale iniziale c’è stato già nella primavera appena trascorsa, con l’inizio della collaborazione con Videonews che ha portato alla nascita di Quarto grado, programma di cronaca, che ha tentato, riuscendoci, di rinnovare il modo di raccontare la “nera”, richiamando i casi storici e irrisolti e scovandone di nuovi.
I risultati incoraggianti di un formato storico come Vite straordinarie e di un prodotto relativamente nuovo, ma che si sta affermando come marchio di successo, Viaggio a… , hanno convinto a prepararne due altre piccole serie per la stagione autunnale. Tutto questo insieme a esperimenti da pensare con le strutture di intrattenimento per individuare altri prodotti, più leggeri, da mettere in campo in un futuro non troppo lontano. E, ancora, l’idea di provare a proporre un prodotto su salute e benessere; un progetto allo stadio iniziale questo, ma un’area tematica su cui la rete punta per quel processo di rinnovamento e di distintività necessari nel nuovo ambito multichannel.
Non diminuirà per questo l’interesse e l’investimento per il cinema; anzi, poterne programmare meno serate porterà, almeno nelle intenzioni, a un innalzamento del livello qualitativo dell’offerta. Quello che per altre reti dagli obiettivi più ambiziosi è diventato un genere “difficile”, per Rete 4 è una risorsa irrinunciabile: grandi miniera di storie, riserva inesauribile per colpire l’immaginario degli spettatori.
Terzo pilastro, la serialità: sicuramente una serata dedicata a quella americana, prodotto su cui la rete sta investendo. E un’altra, invece, continuando con quella europea, nel solco della tradizione. Saranno cinque le serate dedicate alla serialità tedesca con un nuovo telefilm, Pater Castell, prete investigatore, particolarmente arguto e moderno. Una sorta di novello padre Brown, che collabora, all’inizio in modo litigioso ma con sempre maggiore complicità, con una donna commissario di polizia, naturalmente scettica e non credente.
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Importante anche la conferma dell’ingrediente calcio, con le partite dell’Uefa Laegue e con il ritorno di Controcampo condotto da Alberto Brandi. Nel daytime ritornano appuntamenti importanti e consolidati, come quelli con Forum, Melaverde e Pianeta mare, solo per citarne qualcuno.
Strano il contesto in cui questi palinsesti verranno “giocati”: con una gran parte della popolazione ormai digitalizzata, potremmo forse dire che sono i primi palinsesti dell’era del multichannel. Il mondo è cambiato e ne vedremo delle belle. Sarà interessante seguire quello che accadrà, in termine di ridefinizione o conferma di equilibri, ma, anche, perché no, in termini di capacità di rinnovare l’offerta, rendendola più adeguata al nuovo mondo, più capace di innovare e di raggiungere, oltre a quelli generalisti (necessari e benvenuti!) anche pubblici più circoscritti e connotati e distinti.
(2. fine)