Inizia questa sera su Rai Uno il film per la televisione Le ragazze dello swing, che ripercorre la storia del celeberrimo Trio Lescano, un gruppo vocale amatissimo degli anni 30 e 40. Una impresa non facile anche per la scarsità di informazioni su un trio che è un classico della canzone italiana ma che era composto da tre ragazze olandesi, Alexandra, Judith e Kitty Leschan. Per di più di origine ebrea da parte della madre e che persero tutti i parenti nei campi di concentramento nazisti.

Un film che vede la presenza di Andrea Osvart, Elise Schaap, Lotte Verbeek  Giuseppe Battiston, Gianni Ferri, Maurizio Marchetti, Sylvia Kristle, la partecipazione di Marina Massironi e Sergio Assisi, con la regia di Maurizio Zaccaro. In onda in prima serata su Rai1, lunedì 27 e martedì 28 settembre. Le canzoni sono state affidate a un trio vocale, le Blue Dolls, molto conosciuto per la loro abilità a riprendere proprio il repertorio di gruppi come il Trio Lescano, ma anche Renato Carosone, Rita Pavone e Mina.

Abbiamo intervistato una di loro, Viviana Dragani, primo soprano del trio Blue Dolls, per farci raccontare cosa ha voluto dire essere la musica di un telefilm che si preannuncia molto interessante.

Come nascono le Blue Dolls?

 

Le Blue Dolls sono nate nel 2005 da un’idea del nostro manager Paolo Volante (Blueshow s.r.l.), che ci ha inserite come coro a sé nell’ambito di un musical ispirato agli anni Trenta. Già dalla prima esibizione pubblica ci fu un bel riscontro da parte del pubblico, così che di lì a poco decidemmo di formare un trio vocale di cantanti/ballerine, con una band di validi musicisti swing. Da quel momento è stata una continua escalation: dai piccoli jazz club fino ai teatri e alle tournée per l’Italia e poi anche in Europa.

Siamo state aiutate da alcune partecipazioni televisive sulla RAI e su LA 7, che hanno contribuito a diffondere il nome e il nostro repertorio al grande pubblico. Abbiamo raccolto grandi soddisfazioni ad ogni performance e a ogni cd autografato; in particolare è stata significativa la partecipazione ad alcune tappe del tour del grande Renzo Arbore, che ci ha adottate artisticamente e a cui continuiamo ad ispirarci.

 

Cosa vuol dire proporre oggi un repertorio musicale basato fondamentalmente su canzoni degli anni 40 e 50?

 

Riproporre oggi lo swing degli anni 40 non è stato difficile: noi tre amavamo questo repertorio così dolce e raffinato da un lato, e così scanzonato e ironico dall’altro. Ci piaceva quella vocalità un po’ antica, e l’eleganza che contraddistingueva la figura femminile di quell’epoca. Certamente abbiamo dovuto lavorare sugli arrangiamenti per renderli più moderni, più incisivi, ma senza snaturare quel mondo un po’ retró che piace a grandi e piccini e che diverte le famiglie.

 

Come siete state coinvolte nella lavorazione della fiction “Le ragazze dello swing”?

 

Abbiamo realizzato la colonna sonora della fiction “Le ragazze dello swing” grazie d un provino che abbiamo superato a Roma di fronte al vocal coach Fabrizio Palma e al regista stesso, Maurizio Zaccaro.

 

Voi vi siete occupate della colonna sonora, registrando tutti i brani del Trio Lescano: apparite anche nel film in qualche parte?

 

La nostra preparazione di artiste complete sul piano della danza, del canto e della recitazione ha fatto sì che il regista acconsentisse a farci fare da comparsa all’interno della fiction stessa. Io in particolare ho avuto l’onore di interpretare il ruolo della cantante Nuccia Natali, personaggio storico, che cantò e incise da solista il brano Piccole stelle assieme al trio Lescano.

 

Avete deciso voi quali canzoni registrare o vi sono state commissionate dalla produzione televisiva?

 

I brani che abbiamo registrato sono 12, alcuni di questi facevano già parte del nostro repertorio, altri, su richiesta di Casanova, la casa di produzione, li abbiamo dovuti studiare ad hoc per la fiction, ma erano talmente ben riusciti che abbiamo deciso di inserirli nella tappa che faremo ad ottobre al Teatro Gioiello di Torino.

 

Potete dire qualche titolo delle canzoni che ascolteremo nel film?

 

Ultimissime, la già citata Piccole stelle, Tulipan, Maramao perché sei morto, E’ arrivato l’ambasciatore, La gelosia non è più di moda, Orchestra sincopata, la simpaticissima Bombolo e altre…

 

Qual è il vostro pezzo preferito del Trio Lescano?

 

Personalmente mi immedesimo molto in Piccole Stelle che ho interpretato da solista, e che, come sentirete, ha un testo particolarmente romantico. Ci è piaciuto molto anche ridare vita al pezzo Ultimissime che è un brano molto swingato e difficile.

 

Quale crediate sia l’importanza delle canzoni del Trio Lescano, si possono inserire tra i grandi classici della musica italiana?

 

Sì, io credo che a buon diritto la musica del Trio Lescano possa essere inserita nella storia della musica leggera italiana. Motivetti come Pippo non lo sa, Maramao perché sei morto, Non dimenticar le mie parole, sono nell’orecchio di tutti, magari perché ce le cantavano i nonni, magari i genitori, comunque fanno parte del nostro DNA. Recuperarle e svecchiarle è stata un’operazione filologica e al tempo stesso creativa, di cui vado fiera.

 

Avete già avuto modo di vedere la fiction per intera? Come vi sembra, un buon ritratto del Trio Lescano originale?

 

Ho avuto modo di visionare in anteprima solo la prima parte della fiction; mi è parso un buon lavoro soprattutto dal punto di vista della fotografia e dei colori molto vivaci e accattivanti, che non vogliono rappresentare certo le immagini in bianco e nero dell’epoca, ma solo evocarne le atmosfere. Torino e i suoi locali storici appaiono in tutta la loro magia.

 

Quale altro grande gruppo vocale italiano o internazionale secondo voi meriterebbe una fiction come questa?

 

Beh mi viene in mente un altro pezzo di storia della musica italiana “Il quartetto Cetra”, ma forse, sarebbe più interessante conoscere la vera storia del gruppo… Blue Dolls!