X Factor 4 riparte con grandi novità in giuria
Molti luoghi comuni deprimenti sono usciti in questi giorni, mentre il programma, secondo quanto si è visto nella prima selezione dei provini, non è stato per nulla deprimente. Invece, il limite per me di X Factor sarà il format: non italiano, molto rigido, non può essere modificato rispetto a quanto stabilito dai suoi autori e quindi molto costruito. I ruoli dei giudici in questo tipo di talent sia inglese che americano sono assolutamente finti, caricaturali, molto poco interessanti. Rispetto a queste caratteristiche del format originario, X Factor italiano lo è stato solo per metà; infatti, Mara Maionchi, che conosco da una vita, è una discografica di vecchia generazione, molto ruspante: spirito, mestiere artigianale, intuizioni, pragmatismo, rapporti personali con lartista, nulla di meno scientifico; non è una musicista, da tempo vive nel mondo della discografia insieme al marito Alberto Salerno, autore e produttore importante. Morgan era il musicista, entrava e usciva dal format televisivo alzando notevolmente il livello musicale e culturale del programma, però anche con un approccio totalmente narcisistico: per metà a favore del programma e per metà a favore delle proprie dinamiche psico-comportamentali, però con una grande intelligenza. Simona Ventura era stata la testimonial popolare, della parte del reality (il talent è una forma creativa evoluta del reality show), con anche una sua carica di passione musicale; Claudia Mori esprimeva il punto di vista di una che cantava, intonata, ma che si è sempre occupata soprattutto della parte commerciale, della gestione del Clan. Anche con delle intuizioni, sicuramente, ma totalmente autoriferita come il gruppo di persone che stanno intorno ad Adriano.
Cosa dice di Elio, è il nuovo Morgan?
Elio non sta rifacendo Morgan, assolutamente, ha infatti una sua dimensione molto concreta e seria, nel senso che si prende molto sul serio: sente in maniera estrema la responsabilità del proprio ruolo e rispetta il programma. Dopo di che, ci mette anche un po della sua follia nelle proprie scelte artistiche, con molta ironia. Elio ha questa chiave di teatralità, di spettacolarizzazione che è caratteristica del suo modo di stare sul palco: è una persona molto intelligente, vive il programma come un palcoscenico e quindi gioca tra la neutralità delloggettività, della razionalità, della competenza musicale, e la capacità di comunicazione sul palcoscenico. Mara sente molto la presenza di Ruggeri da una parte e di Elio dallaltra, perché si rende conto che sarà giudicata sul serio questa volta, quindi rimane se stessa ma è molto più sobria, molto più discografica, gioca con il suo personaggio, ma sottotono, perché giustamente teme di fare una brutta figura.
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Poi c’è Anna Tatangelo…
Anna Tatangelo è una persona che sicuramente ha delle intuizioni e in fondo rispecchia la generazione cui appartiene: sta dalla parte dei giovani, però conosce poco o nulla del mondo di chi è un po’ meno giovane di lei, quindi c’è da parte sua un’ignoranza, nel senso di mancanza di conoscenza, che lascia molti buchi neri. Nei suoi giudizi va molto a pelle per cui esprime una grande vicinanza rispetto ad alcuni anche senza pregiudizi, ad esempio quando è arrivato il ragazzo di colore, però anche dei rifiuti totali a pelle rispetto ad altri. Alterna momenti di grande dolcezza a momenti di arroganza che forse sono una sua chiave di difesa, perché sa di potersi difficilmente difendere quando vengono messe in discussione le sue posizioni: si può schermire solo ribadendo il proprio “io”, non tanto scendendo sul campo del confronto.
E riguardo a Ruggeri?
il suo doppio (non è un concetto negativo) reale e intellettuale: quindi il cantautore, però anche la pop star, il rocker ma anche l’autore di canzoni bellissime, la persona che a volte si espone e a volte gioca a nascondino, molto razionale, poco diretto. Lui è il suo doppio e questo non è sempre un disvalore, però arriva sempre a un bivio, come la sua trasmissione, è la persona che raramente si fa prendere dal cuore. Chiaramente è in grado di sostenere più razionalmente, più dialetticamente che musicalmente le sue ragioni, a differenza di Elio.
A condurre sempre Francesco Facchinetti. Com’è cambiato in questi anni?
Facchinetti è ora più grande, più autore, più socio del programma: la discussione, ad esempio, che c’è stata durante e dopo i provini era molto reale. Ecco, l’ho trovato un programma molto più reale rispetto all’anno scorso, questo mi è piaciuto moltissimo.
Cosa ci dice rispetto ai concorrenti?
Sulle voci, dopo il primo giro di provini, ho trovato due o tre cose interessanti, il resto tutto rivedibile. Si è parlato molto del ragazzo balbuziente: è chiaro che andrà avanti, l’emotività che c’è nei suoi vantaggi è enorme, però poi deve quagliare anche dal punto di vista musicale, se no non può procedere. L’episodio del litigio tra Anna Tatangelo e Milly D’Abbraccio, poi, mi è sembrato un po’ costruito: tutti conoscono la D’Abbraccio. Ci sono bicchieri mezzi vuoti, e altri mezzi pieni, vedremo cosa succederà a X Factor 4.
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Sarà un X Factor più popolare?
Il punto è fare ascolti, per questo avranno grandi ospiti, cercheranno di costruire un casting di prima serata all’altezza, il tentativo è di essere più popolari, sicuramente, ma senza perdere la qualità. Infatti, ad esempio, Elio è un fenomeno, ma per un pubblico di nicchia; Enrico è un grande personaggio della canzone italiana, ma a livello di vendite appartiene a una “nicchia di massa”, come succede a molti della sua generazione, dopo quarant’anni, ormai giungono raramente primi in classifica. Anna Tatangelo sicuramente è di target più popolare, si trascinerà dietro una parte di pubblico giovanile, però è una scommessa anche lei: è vero che ha vinto Sanremo da ragazzina, è vero che insieme al suo compagno Gigi D’Alessio riscuote grande popolarità, però da questo a funzionare in televisione bisognerà poi vedere.
Quest’anno si punterà di più sul daytime, come fa Amici di Maria De Filippi?
Parlando anche con Francesco Facchinetti mi ha fatto molto piacere il fatto che X Factor non parta attaccando Amici: rimangono due format completamente diversi, ci sono state parole di stima, di distensione, la voglia anche di fare alcune cose in comune e questo fa bene a tutti, perché sono due programmi che portano avanti la musica: fanno bene alla discografia, fanno bene agli emergenti, ai giovani, anche a qualcuno che non è più giovanissimo, che a X Factor può avere una chance. Se è vero che verrà dato spazio in più agli extra di X Factor, alla preparazione dei concorrenti, tuttavia non avrà la forza del daytime di Amici, però cercheranno di rafforzare anche il daytime. Io credo di meno nel sabato, non mi è mai piaciuto e ha anche un casting di conduttori che non funziona.
La prima serata si aprirà con Kate Perry…
È la scelta anche dell’anno scorso: per la prima serata contano gli ascolti minuto per minuto, percui si cerca di non far scappare la gente. Se si pensa che non esiste durante tutto l’anno una trasmissione davvero musicale, X Factor diventa interessante anche per le case discografiche, una trasmissione di media importanza a livello di ascolti e comunque di target alto.
E riguardo alla scelta di inserire una categoria in più (dividendo gli under 24 tra uomini e donne) e quindi un giudice in più, non rischia di espandere troppo il programma?
X Factor è un programma molto costoso, che deve occupare interamente la serata, quindi meglio occuparla con qualcosa che accade, con dei fatti, quattro squadre invece di tre, piuttosto che delle chiacchiere. Poi alla fine i tempi li danno Facchinetti e gli autori, Francesco mi sembra che stia crescendo, senza diventare un protagonista della musica italiana, ma ad ogni modo, anno dopo anno, su queste cose impara e credo sia in grado di tenere insieme il gruppo.