Con la notizia che il processo relativo a Sabrina e Cosima Misseri è stato trasferito da Taranto a Potenza, si aggiunge confusione a confusione di un caso, quello relativo all’omicidio di Sarah Scazzi, la cui soluzione sembra allontanarsi sempre di più. La Cassazione infatti è intervenuta proprio in questi giorni per comunicare che ritiene che le indagini svolte fino ad oggi non abbiano prodotto nulla di decisivo sul caso. Le ipotesi su Sabrina e sua madre Cosima, infatti, appaiono prive di fondamenta; la loro custodia cautelare sarebbe ingiustificata. Insomma, un vero disastro. Ospite del programma televisivo Pomeriggio Cinque, intatto, è stato oggi il fratello di Sarah, Claudio Scazzi, che ha rilasciato la sua opinione sulla vicenda e i suoi sviluppi. Secondo Claudio solo il processo potrà svelare la verità su quanto accadde veramente. Di suo zio Michele che continua a dirsi l’unico colpevole, dice di non aver più una opinione: solo al processo, ripete, dovrà dire e anche motivare quello che dice. Così si potrà credergli o meno. Solo chi ha commesso il fatto può dire cosa è accaduto, ma fino ad oggi evidentemente non lo ha fatto. Intanto Michele Misseri ha detto che fino al processo non dirà più nulla: Claudio si fida della procura, se accusano Sabrina e Cosima avranno dei motivi, spiega. Se la procura ha dimostrato che Michele Misseri una volta portato nel garage non è capace di accendere un telefono cellulare, allora lì c’era un’altra persona: chi? chiede Claudio Scazzi. Claudio parla poi delle dichiarazioni fatte proprio oggi dalla cugina Sabrina, la quale ha detto di sentirsi come Amanda, chiusa in carcere innocente: “Non so come commentare quelle parole” ha detto. Lo spostamento del processo da Taranto a Potenza? Vuol dire, dice, che suo padre e sua madre dovranno farsi tre ore e più di macchina per udienze che magari durano dieci minuti. Comunque lui ritiene che ogni tribunale sia valido. “Mia mamma evita di uscire in questi giorni perché è un assedio. Se i termini di legge sono quelli bisogna rispettarlo e attenersi e se la legge dice che dopo un certo tempo si può uscire bisogna  accettarlo. Se ritengo giusta la carcerazione preventiva di mia cugina? Ci saranno le motivazioni!.



Infine un pensiero per sua sorella Sarah: ricordo i momenti in cui andavamo insieme al mare, a ridere e scherzare. Vorrei che  fosse ricordata come una ragazzina giovane che andava a scuola e studiava, ha concluso commosso.

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